USA, anche il Governo contro lo scareware

La Corte Distrettuale degli Stati Uniti stringe la cinghia contro la piaga del cosiddetto scareware, ponendo sotto scacco le aziende coinvolte direttamente nel raggiro. Sotto accusa Innovative Marketing e ByteHosting Internet Services
La Corte Distrettuale degli Stati Uniti stringe la cinghia contro la piaga del cosiddetto scareware, ponendo sotto scacco le aziende coinvolte direttamente nel raggiro. Sotto accusa Innovative Marketing e ByteHosting Internet Services

Nuova vittoria della Federal Trade Commission nella lotta al fenomeno dello scareware, una piaga che ha coinvolto nel suo raggiro oramai oltre un milione di consumatori, ingannati da falsi rapporti sulla salute del loro computer. Il provvedimento in atto si rivolge alle società coinvolte direttamente nel raggiro, nel tentativo di bloccare momentaneamente le loro attività, con particolare riferimento a Innovative Marketing e ByteHosting Internet Services, produttrici dei software WinFixer, WinAntivirus, DriveCleaner, ErrorSafe e XP Antivirus.

Secondo il resoconto dell’FTC, le società imputate avrebbero escogitato uno stratagemma al fine di poter inserire i loro messaggi pubblicitari anche all’interno dei network più popolari: sotto le mentite spoglie di normali banner, si nascondeva invece del codice in grado di far apparire sullo schermo delle vittime inquietanti messaggi di avvertimento, in gradi di dirottare la navigazione verso i portali delle ditte sotto accusa, ove veniva richiesta una scansione completa del computer alla ricerca, oramai quasi certa, di virus, malware o codice maligno iniettato da eventuali siti pornografici. Terminata la scansione, la quale dava uno scontato esito positivo, il sito proponeva l’acquisto di un prodotto dal costo di 39,95 dollari o più, al fine di ripulire il computer incriminato dal codice malevole in esso contenuto. «Peccato che fosse tutto falso», ha scritto nel suo rapporto l’FTC.

Le due compagnie sono così accusate di aver agito sotto diverse identità e attraverso uffici presenti in diversi paesi, tra cui Brasile, Kiev e Ucraina. Inoltre i seguenti individui, identificati con il nome di Daniel Sundin, Sam Jain, Marc D’Souza, Kristy Ross e James Reno, avrebbero violato l’FTC Act fingendo di esaminare i computer dei loro clienti allo scopo di scovare eventuali virus, spyware o errori di sistema. La Corte Distrettuale degli Stati Uniti ha inoltre emanato una ingiunzione allo scopo di impedire alle società sotto accusa di continuare a pubblicizzare i loro prodotti, promettendo il falso riguardo la loro efficacia; saranno inoltre gli stessi siti Web a doversi impegnare nell’impedire l’accesso alle pagine di proprietà degli imputati. Negli intenti dell’FTC rientra anche un risarcimento danni per le vittime del raggiro; a tale scopo sono stati bloccati i patrimoni delle società, trasformandoli così in fondi da distribuire a chi ne rivendicherà il diritto.

È recente la notizia secondo cui anche Microsoft avrebbe sferrato un attacco contro il fenomeno dello scareware, citando presso la corte di Washington un copioso numero di aziende rientranti in tale attività fraudolenta, con particolare enfasi nei riguardi della Branch Software, produttrice del software Registry Cleaner XP.

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