La musica online cresce e YouTube funziona

Crescono le cifre ma soprattutto gli incassi derivanti dalla musica online. Ancora non superano le perdite del mondo dei CD, ma vi si avvicinano. Sorprendente il successo e i profitti derivanti dai nuovi sistemi di monetizzazione messi in campo da YouTube
Crescono le cifre ma soprattutto gli incassi derivanti dalla musica online. Ancora non superano le perdite del mondo dei CD, ma vi si avvicinano. Sorprendente il successo e i profitti derivanti dai nuovi sistemi di monetizzazione messi in campo da YouTube

Crescono le vendite di musica in rete (+29%), calano quelle dei CD. Il trend si conferma sempre il medesimo, ma le cifre continuano a cambiare velocizzando il trend in atto: nel terzo quarto dell’anno sono aumentate negli Stati Uniti sia le persone che comprano musica digitale (2,8 milioni di utenti in più, cioè il 15% dei navigatori) sia il numero di tracce vendute.

Già sono arrivate nel corso dell’anno notizie di come il comparto di musica digitale stia diventando anche per le etichette sempre più importante nel bilancio annuale benchè molto lontano dall’equivalere a quanto perdono dal settore dei CD. È infatti tutta la musica online ad aumentare perchè aumenta, secondo NPD, anche il numero delle tracce per utente scaricate illegalmente dai circuiti P2P.

Ovviamente è il pubblico più giovane a guidare la crescita anche attraverso mezzi di promozione e veicolazione paralleli come Guitar Hero e Rock Band, i videogiochi a sfondo musicale che sempre di più stanno diventando mezzi importanti per far conoscere o ascoltare i brani. Il 22% di chi compra musica e il 35% di quelli sotto i 35 anni sostengono infatti di aver giocato a simili giochi e conseguentemente aver comprato la musica ascoltata.

Ma la notizia ancora più clamorosa è che, dopo tanti tentativi, YouTube starebbe cominciando a generare un guadagno significativo. Lo dicono proprio le etichette musicali come la Universal che, fa sapere Cnet, dal sito di videosharing sta raccogliendo «decine di milioni di dollari». Rio Caraeff, vice presidente esecutivo della Universal, sostiene infatti che YouTube «non è come la radio, non è solo un mezzo promozionale, ma anche un mezzo per trarre dei profitti. Sta crescendo incredibilmente. Ogni anno i profitti aumentano dell’80%». Il sistema è quello del revenue sharing dove le etichette prendono metà degli introiti derivanti dalla pubblicità posta sulle pagine dei propri video sul sito di Google.

Non ci sono cifre ufficiali, ma alcune fonti vicine all’etichetta sostengono che i profitti totali di Universal per il 2008 derivanti da tutte le piattaforme di videosharing della rete dovrebbero aggirarsi intorno ai 100 milioni di dollari.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti