4Q, Sony Ericsson vira in negativo

Si chiude malissimo un terribile 2008 per la terza società produttrice di telefoni cellulari, fatto di crisi e costi elevati. Ma il presidente in persona annuncia un 2009 ancora peggiore nonostante i piani di risparmio messi in piedi dalla compagnia.
Si chiude malissimo un terribile 2008 per la terza società produttrice di telefoni cellulari, fatto di crisi e costi elevati. Ma il presidente in persona annuncia un 2009 ancora peggiore nonostante i piani di risparmio messi in piedi dalla compagnia.

Anche Sony Ericsson presenta il conto di un anno terribile. L’ultimo trimestre del 2008 è stato in netta perdita per la società produttrice di telefoni con una fuoriuscita di 187 milioni di euro che suona ancora peggiore se confrontata con il guadagno di 373 milioni nel medesimo periodo dell’anno precedente. La joint venture tra i due gruppi, traballante ormai da mesi, sembra a questo punto sempre più fragile.

E la situazione non è più rosea se si guarda a tutto il 2008. L’anno ha segnato una perdita di 73 milioni di euro contro il guadagno di 1,1 miliardi del 2007. Colpa soprattutto delle vendite che solo nell’ultimo quarto sono calate del 23% rispetto all’anno prima. Sembra dunque che ancora non si sentano gli effetti del piano per il risparmio lanciato dall’azienda, un nuovo modo di contenere i costi che dovrebbe far risparmiare circa 300 milioni di euro entro la fine dell’anno.

«In termini economici il 2008 è stato un anno tumultuoso in cui tutti i mercati mondiali hanno visto un ribasso» ha dichiarato il presidente della compagnia Dick Komiyama: «Il settore dei telefoni cellulari è stato molto colpito da questo e per il 2009 prevediamo ancora un deterioramento della situazione».

Tutto il settore della telefonia mobile infatti è cresciuto solo del 6% nel corso dell’anno passato (anche se la crescita prevista inizialmente era del 10%) e Sony Ericsson in qualità di terzo più grande produttore sembra essere stato tra i più colpiti. A danneggiare il gruppo sono stati anche i costi di ristrutturazione interna (129 milioni di euro solo nell’ultimo trimestre) e il mancato successo dell’abbassamento del costo medio dei suoi telefoni a 121 euro.

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