Parte oggi la "due giorni" dedicata al digitale terrestre italiano

Come ogni anno si rinnova il “tradizionale” appuntamento organizzato da DGTVi, il consorzio che raggruppa i principali operatori del digitale terrestre italiano, per fare il punto sulla situazione attuale e per rendere note le strategie future per la digitalizzazione televisiva del paese.

Per questa IV edizione è stata scelta Roma, più precisamente l’Auditorium Parco della Musica, come sede dell’evento. Oggi 20 e domani 21 gennaio si danno appuntamento i responsabili delle varie emittenti (Rai, Mediaset, La7, MTV, D-Free, FRT e Aeranti-Corallo) facenti parte dell’associazione, per rendere note le ultime linee guida ad un pubblico composto per lo più da addetti ai lavori e dalla stampa specializzata.

Il titolo dell’edizione di quest’anno è “Niente è come prima“, stante ad indicare come il DTT rappresenti un balzo in avanti nel modo di fruire la TV da parte dello spettatore, ampliando l’offerta e migliorando la qualità audio-video, facilitando al tempo stesso la ricezione grazie all’utilizzo di reti SFN (reti in isofrequenza).

È prevedibile che il tema di maggior interesse sarà lo switch-off, partendo dall’esperienza sarda, giudicata più che positiva dagli addetti al lavori, per proseguire con la relazione sui prossimi passi da compiere, sempre seguendo il Calendario Regionale messo a punto dal Ministero per le Telecomunicazioni, che prevede uno switch-off su base regionale “scaglionato” in tre anni. Si arriverà così nel 2012 (tempo limite entro cui l’Unione Europea ha deciso che tutti i paesi europei dovranno passare al DTT) al pieno completamento della “digitalizzazione” della TV terrestre.

Particolare interesse dovrebbe destare anche il lancio della piattaforma “unica” per il DTT, meglio conosciuta come Tivù e creata sul modello di Freeview e di TNT, ovvero le due piattaforme che riuniscono in un solo marchio rispettivamente l’offerta DTT Britannica e Francese. Il progetto dovrebbe inoltre contemplare anche una “variante” sat della piattaforma (con possibile nome Tivùsat) e dedicata a servire, per mezzo del satellite, quelle zone geograficamente difficili da coprire adeguatamente tramite il segnale terrestre.

Infine ricordo anche che è l’occasione per fare il punto sullo sviluppo generale della TV digitale in Italia, mettendo a confronto le varie piattaforme TV, tra cui anche l’IPTV che riguarda da vicino il tema del nostro blog.

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