La seconda vita di Muxtape

Muxtape è tornato. La musicassetta da riempire è oggi un nastro a disposizione delle band (emergenti o meno) che vorranno riempirlo con la propria musica. Attorno potrebbere sorgere un mercato di file ed altri contenuti con cui monetizzare il tutto
Muxtape è tornato. La musicassetta da riempire è oggi un nastro a disposizione delle band (emergenti o meno) che vorranno riempirlo con la propria musica. Attorno potrebbere sorgere un mercato di file ed altri contenuti con cui monetizzare il tutto

Muxtape sta tornando. Anzi, è formalmente già tornato. Sebbene il vecchio Muxtape sia ormai da dimenticare, il team sembra avere le carte in regola per poter riciclare la vecchia idea in una nuova applicazione. La nuova avventura, però, appare non più come uno sfregio al diritto d’autore e, anzi, potrebbe essere facilmente benvenuta proprio dai detentori del diritto.

Muxtape era nato come una sorta di musicassetta virtuale che gli utenti potevano riempire a piacimento per condividere i propri gusti ed i propri ascolti musicali. La RIAA ebbe il servizio nel mirino fin dalla prima ora e poco tempo dovette passare prima che la scure delle minacce legali si abbattessero sul team di sviluppo. Muxtape chiuse così i battenti in fretta, ma ebbe il tempo di far conoscere il proprio nome tra le migliaia di utenti che avevano fin da subito creato la propria musicassetta virtuale.

Oggi Muxtape annuncia di voler riaprire i battenti. Il nuovo Muxtape, però, non sarà una musicassetta che gli utenti possono riempire, ma bensì un “nastro” a disposizione dei gruppi musicali che intendono approfittarne. Tramite Muxtape, pertanto, sarà possibile inserire i propri brani ed altre informazioni, creando così un riferimento presso cui veicolare gli utenti. Visti i difficili tempi che corrono, il punto interrogativo relativo alle possibilità di monetizzazione del servizio sorgono immediati. La risposta è nei servizi aggiuntivi: vendita di brani digitali, vendita di biglietti per i concerti, vendita di materiale relativo alla band, eccetera. Lo streaming, dunque, diviene un semplice ingrediente appetitoso con cui richiamare l’utenza: tutto il resto è business.

Muxtape aprirà i battenti prossimamente. Per il momento viene dato in pasto alla stampa solo un elenco di esempi relativi a gruppi i quali hanno la possibilità di farsi conoscere sperimentando per primi le qualità del servizio. Due i nomi che stanno ad oggi dietro il nome Muxtape: Justin Ouellette (CEO) e Luke Crawford (CTO), supportati dallla The Normative Music Company. Il team annuncia API per interagire con il servizio, il che permetterà agli artisti di poter creare il proprio spazio senza doversi affidare a sviluppatori.

Difficile, ad oggi, capire come e se Muxtape potrà avere un futuro. Rimane la certezza del fatto che dal brand può nascere un nuovo sistema di fare business attorno alla musica, ma solo il beneplacito delle etichette potrà probabilmente dare tanto ossigeno a Muxtape quanto ne serve per prendere il volo. Pochi nomi altisonanti potrebbero essere l’accelleratore necessario. In casa MySpace, probabilmente, qualcuno si sta già informando precauzionalmente su quel che sta per accadere.

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