La falsa identità in rete

L’interazione che la rete permette di realizzare ai suoi utenti è un elemento che continua riscuotere grande successo da parte degli internauti, sempre più numerosi sui social network, Facebook in primo luogo. Ma Internet è anche il luogo delle false apparenze, dove spesso non tutto è come sembra.

Protagonista di una curiosa vicenda, che consente di riflettere sulla questione delle false identità in rete, è Stuart Slann che su Facebook è stato contattato da una certa Emma. Tra i due è nata una simpatia e i due, dopo un po’ di tempo, hanno deciso di incontrarsi all’insaputa della moglie di Stuart.

Quest’ultimo ha percorso 640 chilometri in auto in nove ore, ha aspettato tre ore, ma Emma non si è fatta vedere. Si è poi scoperto che in realtà Emma non è mai esistita e il tutto è stato solo uno scherzo ideato da due tifosi del Liverpool a discapito di Stuart, accanito sostenitore del Manchester United.

Da Facebook la vicenda è passata su YouTube con un video, in cui Stuart viene beffeggiato e che ha permesso alla moglie di scoprire il marito. Tutta una questione familiare e intrigante condotta per mezzo del Web, che fa comprendere come la rete è un’ottima occasione per relazionarsi agli altri, prestando la massima attenzione a possibili tranelli in cui si può incorrere.

Su Internet ci si può divertire ad essere chi non si è, per semplice voglia di scherzare, per sfuggire alla noia quotidiana, per intenti dettati da cattive intenzioni. In ogni caso i rapporti virtuali, al di là delle loro potenzialità, dovrebbero essere oggetto di un’attenta valutazione, per evitare che una falsa identità possa trasformarsi in una brutta sorpresa.

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