Cosa ne sarà degli Ultra Mobile Pc?

L'idea degli Ultra Mobile Pc non è in soffitta. Tutt'altro. Ne abbiamo parlato con Fabrizio Albergati, Responsabile Divisione Windows Client Consumer del gruppo Microsoft, per capire come e se il concept Microsoft possa ancora dir la propria
L'idea degli Ultra Mobile Pc non è in soffitta. Tutt'altro. Ne abbiamo parlato con Fabrizio Albergati, Responsabile Divisione Windows Client Consumer del gruppo Microsoft, per capire come e se il concept Microsoft possa ancora dir la propria

Ultra Mobile Pc, ovvero il proprio mondo informatico a portata di mano. Nel recente passato erano diventati una sorta di chimera, un punto di riferimento sul quale Microsoft aveva investito a livello immaginifico presentando una suggestione che avrebbe dovuto ingolosire l’utenza e, parallelamente, avrebbe potuto incoraggiare i produttori a sperimentare un’idea nuova.

Tutto nacque con l’idea dell’Origami. Come un foglio di carta sa assumere tante forme, così il concept Microsoft doveva adattarsi a molteplici realtà a partire da un cuore univoco. Microsoft forgiò le caratteristiche ed i requisiti, ed alcuni produttori videro che era cosa buona. Ciò nonostante, il progetto è mai decollato. Difficoltà di vario tipo si sono intromesse nel percorso che avrebbe dovuto portare gli Origami dall’idea al mercato, ma a distanza di qualche anno il concetto rimane valido.

Impossibile, oggi, capire dove porterà la rivoluzione mobile. Difficile, infatti, capire perché Nokia voglia iniziare a produrre piccoli portatili ed Asus sperimenti invece il mercato della telefonia. Gli smartphone sono forse la via di mezzo più riuscita (anche e soprattutto grazie all’iPhone), ma sembra rimanga spazio per una forma ulteriore, che trovi i giusti compromessi tra software ed hardware, e che tramuti l’origami in un qualcosa da sfiorare con le dita per volare sul Web ovunque ci si trovi. La stessa Apple vi ci starebbe investendo tempo e risorse ed i primi rumor relativi ad un possibile “tablet” (o netbook?) con la mela stanno iniziando a circolare proprio in queste ore.

La suggestione Microsoft, per contro, ha preso forma in questi giorni attraverso un video:

In questo filmato c’è tutta la proiezione che la filosofia di Redmond riversa sul futuro: superfici cliccabili, connettività pervasiva, portabilità spinta a livelli oggi inimmaginabili. Questo dovrà essere il 2019. Oggi, al di là dei rallentamenti imposti da una congiuntura economica oltremodo soffocante, quale può essere la direzione presa dal mercato? Gli Ultra Mobile PC possono ancora dire la propria?

Ne abbiamo parlato con Fabrizio Albergati, Responsabile Divisione Windows Client Consumer del gruppo Microsoft.

Il concept “Ultra Mobile Pc” ha un futuro?
«Credo che il concept Ultra Mobile PC avrà un futuro, poichè andrà a rispondere all’esigenza sempre maggiore degli utenti di essere connessi. Con la diffusione di reti Wireless o WiMax crescerà anche la necessità da parte degli utenti di avere con sè device versatili e leggeri per potersi collegare, in qualsiasi momento, al proprio mondo di interessi digitali in tutta libertà»

Cosa può fare Windows 7 per spingere l’adozione degli UMPC?
«Windows 7 offrirà un ambiente che risponde maggiormente alle esigenze di questa categoria di PC in termini di elaborazione ed esperienza utente. Inoltre, grazie alla totale integrazione con i servizi Live, Windows 7 consentirà agli utenti di accedere ad un ricco mondo di servizi Web dai propri UMPC, senza appesantire queste macchine versatili e pensate per un utilizzo in mobilità»

Come sarà, se ci sarà, l’UMPC del futuro?
«L’UMPC del futuro sarà sempre più connesso, grazie a connessioni 3G, WiFi e WiMax, e fortemente integrato con servizi online. Inoltre, farà sempre più parte di un hub domestico insieme ai PC di casa o come macchina per chi lavora in mobilità e necessita di uno schermo più grande di quello di uno smartphone. Grazie ai servizi presenti nella cloud, avrà la possibilità di essere costantemente collegato con gli interessi digitali o le informazioni di lavoro della vita degli utenti. Infine, vediamo un’attenzione sempre maggiore alla durata della batteria di questi dispositivi così da avere strumenti da usare tutto il giorno senza necessità di ricarcarli troppo spesso»

Notebook, netbook, umpc, telefonini: qual’è il mercato a cui gli UMPC possono rivolgersi alla luce delle molte proposte formulate?
«Le diverse esigenze da parte degli utenti in termini di computing continuerà a trainare la diffusione di diverse tipologie di PC, netbook e smartphone. Sicuramente le categorie Netbook e UMPC continueranno a essere sempre più presenti in case e uffici come PC secondario, ideale per lavorare o divertirsi in mobilità, accedendo a un ricco mondo di servizi online»

Ci sono progetti specifici per il futuro di questa particolare tipologia di dispositivi?
«Microsoft continuerà a collaborare con i principali produttori hardware per poter offrire la migliore risposta in termini di sistema operativo per queste categorie di PC e un’ampia gamma di servizi online che ne possano arricchiere l’esperienza di utilizzo»

Eccolo un tipico UMPC. Trattasi del Samsung Q1, il cui sito è oggi addirittura scomparso lasciando il dominio semplicemente parcheggiato. Ha tutto l’aspetto di una ritirata frettolosa: il Samsung Q1 era il prodotto di punta in una serie a cui hanno partecipato attivamente anche Asus e Devo.

Samsung Q1

I “difetti” del dispositivo, o comunque quelle che ad oggi sembrano essere ingenue debolezze, sono in molti degli elementi visibili già dall’aspetto esterno del dispositivo. Gran parte della superficie del dispositivo, ad esempio, è “sprecata” per un case sproporzionato rispetto allo schermo. Inoltre la parte frontale è costellata di pulsanti di controllo tanto scomodi quanto inefficaci al fine di una frugale esperienza di navigazione. Una ulteriore debolezza è nel peso del dispositivo, che Microsoft ha stimato nel proprio progetto iniziale attorno al chilogrammo. Quindi la batteria: troppo ampia, troppo poco capace.

Inevitabile, a conti fatti, che i primi Ultra Mobile Pc non abbiano sfondato: al tempo (il concetto venne annunciato il 9 marzo del 2006, esattamente 3 anni fa) le condizioni tecniche non permettevano di lanciare la rivoluzione immaginata ed il valore aggiunto di Windows Vista non era certo sufficiente per tirare la volata senza che il mercato fosse maturo. Ad aggravare il contesto, nei mesi a venire tutto è girato al contrario: i laptop son diventati sempre più semplici, meno capaci ed a basso costo, fino all’apoteosi dell’Eee Pc. I cellulari hanno dimostrato ben più elasticità, maturando nell’idea iPhone il non-plus-ultra della mobilità. Tutto, insomma, ha svoltato in direzione opposta.

Parlarne oggi può sembrare quasi un paradosso, perchè un progetto che nel biennio 2006/2008 non ha saputo maturare non potrà sicuramente cercar fortuna ora che un funesto 2009 è alle porte. Tuttavia la rivoluzione mobile è ormai lanciata ed indietro non si torna. Quando nuove opportunità si affacceranno al mercato, quanto Windows 7 sarà realtà e quando l’utenza tornerà a cercare un device “all-in-one”, gli UMPC ci saranno. E la sfida sarà rilanciata.

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