Come proteggere la privacy dalla pubblicità invasiva di Google

Come riportato qualche giorno fa, Google ha lanciato la sperimentazione degli annunci con targeting comportamentale per AdSense.

Ciò significa che verranno mostrati annunci AdSense non solo contestuali alla pagina Web della propria ricerca, ma basati anche sugli interessi e sulla storia di navigazione dell’utente. L’obiettivo è quello di fornire una più pertinente ed efficace pubblicità, anche se il monitoraggio dei cookie utilizzati in centinaia di migliaia di siti Web solleva evidenti problemi di privacy. E questo perché Google vuole “studiare” le abitudini di navigazione e molti utenti non si sentono garantiti dalle generiche rassicurazioni del gigante di Mountain View.

La Electronic Frontier Foundation, istituzione no profit di avvocati e legali che ha sede negli Stati Uniti, ha come missione precisa quella di dedicarsi a preservare i diritti di libertà di parola e le libertà civili nelle materie connesse alla tecnologia. In genere la EFF è molto critica nei confronti di grandi società che invadono la privacy delle persone e porta avanti battaglie dure e altamente critiche, ma stavolta non ha fiatato. Perché? Perché Google ha sviluppato un browser plugin che consente agli utenti sia di accettare il tracciamento che di rifiutare permanentemente questo sistema e così proteggersi dal tracciamento delle proprie attività su Internet (anche se il plugin deve essere sempre attivo per evitarlo!).

Il plugin Google, Advertising Cookie Opt-out Plugin, è disponibile per Internet Explorer e Firefox (dalla versione 1.5), e Google ha fornito anche istruzioni per utilizzarlo su altri browser come Chrome e Safari.

Il re dei motori di ricerca ha chiarito che le preferenze di opt-out dal tracciamento possono essere salvate sull’Ad Preferences Manager che consente di disabilitare il cookie di tracciamento fino alla successiva cancellazione totale. Ma senza il plugin, ogni volta che si cancelleranno i cookie dal proprio PC, verranno cancellate anche le istruzioni e riprenderà quindi il tracciamento. Quindi è consigliato che gli utenti che non vogliano il tracciamento delle proprie abitudini di browsing lasciano sempre aperto il plugin con opzione di opt-out.

Impedire il tracciamento e la pubblicità mirata può evitare anche spiacevoli contrattempi: in un computer condiviso (magari in famiglia) dal tipo di annunci visualizzati si potrebbe capire che genere di siti hanno visitato gli altri utilizzatori e questo potrebbe creare incomprensioni o disagi. Insomma, il sistema di tracciamento per il momento sembra studiato a beneficio unico ed esclusivo del fornitore (Google) e non portare all’utente nulla se non possibili problemi, per cui sembra scontato che molti utenti sceglieranno di evitarlo del tutto abilitando permanentemente il plugin Google.

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