L'UE teme che la Rete possa essere attaccata

La Commissione Europea chiede che pubblico e privato riescano a seguire linee comuni nel garantire la massima sicurezza nel tempo alle strutture della Rete le quali, si stima, entro 10 anni potrebbero essere attaccate in vario modo da agenti umani e non
La Commissione Europea chiede che pubblico e privato riescano a seguire linee comuni nel garantire la massima sicurezza nel tempo alle strutture della Rete le quali, si stima, entro 10 anni potrebbero essere attaccate in vario modo da agenti umani e non

Una storia a metà tra la verità e la leggenda vuole che la struttura distribuita della Rete sia nata da un principio fondamentale: creare una via di comunicazione impossibile da fermare in caso di attacco. La distribuzione e la riorganizzazione dinamica in caso di problemi doveva essere il principio che avrebbe permesso alla Rete di imporsi sul resto dei medium informativi, e per certi versi così è stato. Nel tempo, però, questi aspetti sono andati scemando ed il sistema generale si è trovato a dover affrontare un alto numero di problematiche tali da mettere teoricamente a repentaglio l’intera struttura. L’UE non intende ora sopportare oltre tale situazione ed interviene così per lanciare il proprio monito: la Rete trovi i propri punti deboli e li corregga, perché troppa è l’importanza di Internet nella società e nell’economia odierne.

Secondo una stima della Commissione Europea, entro i prossimi 10 anni v’è una probabilità del 10/20% che qualcosa di grave possa succedere e possa minare l’integrità della Rete. Difficile ipotizzare cosa, ma una lista di possibili pericoli è già stata formulata: problemi hardware, disastri naturali, rottura di cavi sottomarini, cyberterrorismo, intervento umano ed altro ancora. Se qualcosa dovesse accadere i riflussi sull’economia mondiale sarebbero valutabili in una quota pari a 200 miliardi di euro circa, cosa che nessuno può certamente permettersi in questo periodo di vacche magre.

«Non debbono esserci anelli deboli nella cybersicurezza europea»: parola di Viviane Reding, commissario europeo per la Società dell’Informazione e per i Media. A tal fine la raccomandazione è quella per cui tutti i soggetti interessati possano intervenire (tanto nel pubblico quanto nel privato) per apportare interventi ben indirizzati:

  • pubblico e privato imparino a dialogare per apportare le migliori soluzioni a salvaguardia della rete, con fare preventivo;
  • venga supportato lo sviluppo di un sistema di condivisione di informazioni e di alert in caso di problemi improvvisi;
  • la cooperazione porti a maturare un alto grado di capacità di risposta ad incidenti o disastri, così che in caso di problemi la struttura sia pronta ad assorbire gli eventi e sappia assicurare la propria efficienza in ogni condizione:
  • stabilire criteri comuni a livello paneuropeo per salvaguardare le infrastrutture critiche per la connettività continentale

Il 93% delle aziende ed il 51% dei cittadini europei è oggi sulla Rete. Si muovono merci e servizi, si maturano rapporti sociali e iniziative di marketing. Assicurare una struttura elastica e durevole alla Rete significa scoraggiarne gli attacchi e preparare il sistema ad un eventuale momento traumatico.

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