Google scommette sulla localizzazione dell'IP

Al fine di migliorare le risposte del proprio motore alle query approntate dagli utenti, Google ha pensato di geolocalizzare l'IP del ricercante per restituire una pagina di risposte ottimizzata su quelle che sono le esigenze immediate dell'utente
Al fine di migliorare le risposte del proprio motore alle query approntate dagli utenti, Google ha pensato di geolocalizzare l'IP del ricercante per restituire una pagina di risposte ottimizzata su quelle che sono le esigenze immediate dell'utente

Google sarà più “local”. L’annuncio giunge dal blog del gruppo ed a conti fatti altro non è se non la logica conseguenza di tutta una serie di novità che poco alla volta sono state aggiunte al motore di ricerca. L’obiettivo è quello di rendere sempre più precise le SERP (le pagine contenenti i risultati delle proprie ricerche), così che le risposte consegnate dal motore possano essere quanto più precise e soddisfacenti possibile.

Fino ad oggi per cercare qualcosa in una certa zona era sufficiente affiancare alla query il nome della città di riferimento. Anche questo passaggio potrebbe ora diventare superfluo, mettendo la responsabilità dell’individuazione nelle mani del motore di Mountain View. La geolocalizzazione dell’utente avviene tramite il riconoscimento dell’indirizzo IP, dal quale si ottiene una mappatura della Rete ed un posizionamento sufficientemente affidabile. Il dato viene a questo punto valutato dal motore di ricerca il quale ad ogni query aggiungerà le informazioni ricavate dalla posizione sul territorio.

Nel caso in cui si cerca ad esempio “ristorante”, a meno di indicazioni ulteriori il motore si preparerà a cercare ristoranti nella zona in cui si è, evitando così risultati poco utili allo scopo ed ottimizzando la pagina per spostare traffico e rispondere con maggior affidabilità alle domande poste nel modulo di richiesta. Trattasi per certi versi di una funzione ereditata dal mondo mobile, ove la geolocalizzazione diviene fattore fondamentale ai fini di una pratica di risposta puntuale e precisa. Trattasi però anche di una funzione per molti versi anticipata da alcuni esperimenti pregressi: ad inizio Febbraio vedeva ad esempio la luce Google Latitude, una funzione in grado di identificare su di una mappa la propria cerchia di amici online.

Le considerazioni emerse in seguito a Google Latitude e relative alla privacy sono presumibilmente tornate utili per la messa a punto del nuovo affinamento del motore di ricerca. A tutela dell’utente, infatti, la nuova funzione non richiede nemmeno alcun login: l’indirizzo IP è l’unico tag identificante l’utente, in grado di geolocalizzarlo e pertanto indicato a ricevere SERP (ed annunci promozionali?) ottimizzate da Google.

La funzione di ricerca legata alla geolocalizzazione potrebbe peraltro aggiungere importante valore al potenziale pubblicitario del motore. È recente, ad esempio, l’accordo con Seat che trasforma Pagine Gialle in un valido partner per la commercializzazione degli spazi pubblicitari disponibili. La forte presenza sul territorio permette probabilmente a Pagine Gialle di trarre il massimo vantaggio possibile da questo tipo di realtà, dunque una ricerca maggiormente legata alla zona potrebbe dare risultati molto migliori anche a livello di performance nella pubblicità contestuale.

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