Steve Jobs indagato dalla SEC?

In queste ultime ore è stata ufficialmente confermata la notizia che Steve Jobs avrebbe subito un trapianto di fegato. Tutto è bene quel che finisce bene, verrebbe da dire, anche perché pare che ora l’iCeo stia molto bene e sia tornato addirittura al lavoro. Tuttavia, l’irremovibile silenzio dietro cui si sono trincerati a Cupertino potrebbe essere illegale e avere ripercussioni di ampissimo respiro.

A dare la conferma definitiva sull’operazione di Jobs è il Methodist University Hospital Transplant Institute di Memphis, Tennessee. Il Dottor James D. Eason conferma gli eccezionali miglioramenti per quanto concerne la salute del suo paziente, e parla di una “prognosi eccellente”. Il problema, tuttavia, c’entra poco con il gossip e intreccia le questioni di privacy con quelle di etica professionale.

A riguardo, CultofMac ha interrogato Paul Argenti, docente di comunicazione d’impresa alla Tuck School of Business e ha ottenuto una risposta lapidaria: con la reiterata segretezza sulla salute di Jobs, Apple avrebbe infranto la legge:

La differenza tra uno squilibrio nutrizionale e un trapianto di fegato è enorme. Se questa non è una questione legale di pertinenza della Regulation Fair Disclosure, non so cosa sia.

Il problema, dunque, è che Apple era perfettamente a conoscenza dell’operazione a cui Steve Jobs sarebbe stato sottoposto e aveva l’obbligo penale di renderlo noto.

Le leggi statunitensi in materia sono molto chiare e severe, ed è probabile che la SEC possa prendere in considerazione la possibilità di aprire un’indagine. Secondo il docente, infatti, il comportamento di Apple sarebbe stato “inaccettabile, immorale e irresponsabile”, a maggior ragione se consideriamo che è una delle società più rispettabili e ammirate degli USA. Per questi motivi, chiosa Argenti, è lecito aspettarsi novità in questo senso nei prossimi giorni.

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