Età pensionabile: le proposte delle donne e dei giovani

Internet ha avuto un ruolo primario nelle recenti discussioni per il richiamo che l’Unione Europea ha fatto al nostro Governo sull’adeguamento dell’età pensionabile delle donne a quella degli uomini, per porre fine alla disparità di trattamento economico tra i due sessi.

I discorsi su ciò che è bene fare e su ciò che non dovrebbe essere cambiato stanno sorgendo in questi giorni sulla rete, e si traducono in azioni e proposte concrete da parte di associazioni e gruppi di giovani, che intendono approfittare delle discussioni attuali per porre all’attenzione del Governo e della società civile anche i problemi derivanti da un lavoro non più sicuro e da un conseguente e progressivo allontanamento dell’età pensionabile.

Marina Piazza, Anna Ponzellini e Anna Soru, sociologhe e appartenenti all’associazione consulenti del terziario avanzato, hanno stilato delle proposte che tengono conto dell’avanzamento in carriera delle lavoratrici e della loro partecipazione attiva alle attività lavorative.

Il documento, che prevederebbe l’aumento dell’età minima di due anni, crediti pensionistici a prescindere dalla posizione lavorativa e l’introduzione di aiuti per favorire la cura dei figli, verrà presentato nei prossimi giorni in diversi convegni alla presenza di esponenti dei vari sindacati dei lavoratori.

Per quanto riguarda la situazione dei giovani, Alessia Mosca del PD sta portando avanti un’iniziativa con raccolta di firme, avente l’obiettivo di aumentare l’età pensionabile e di creare delle riforme per rendere il sistema pensionistico più equilibrato in generale.

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