Suonerie e copyright: AT&T sotto accusa

Scegliere la suoneria da far squillare quando si riceve una chiamata sul proprio telefono cellulare potrebbe in futuro richiedere particolare attenzione.

Secondo la American Society of Composers, Authors and Publisher, associazione che difende i diritti di autori, compositori ed editori statunitensi, l’esecuzione di un brano attraverso lo speaker di un dispositivo mobile è da considerarsi equivalente ad un’esibizione pubblica o ad un concerto e, in quanto tale, può essere autorizzata solo se corrisposta dal versamento dei diritti necessari a tutelare l’opera e il suo autore.

AT&T, che mette a disposizione dei suoi utenti un numero elevato di suonerie per il download sui cellulari, si è così vista muovere un’accusa per violazione del copyright.

L’Electronic Frontier Foundation si è pronunciata in soccorso dell’operatore, ponendo l’attenzione sul fatto che già vengono versate le quote necessarie per permettere la vendita dei brani in download e che la loro riproduzione non avviene a fini lucrosi.

Resta ora da verificare se il procedimento si risolverà in un nulla di fatto o procederà invece nelle aule di tribunale.

Paragonare lo squillo di un telefono ad un concerto sembra comunque piuttosto eccessivo e richiama alla mente il curioso episodio accaduto nel 2006 proprio in Italia, quando alcuni rappresentanti della SIAE notificarono una multa di ? 205,00 a 14 bambini originari di Chernobyl, ospiti nel nostro paese.

Il motivo? I piccoli, tutti al di sotto dei 12 anni, avevano omaggiato le famiglie ospitanti con una canzone tradizionale italiana e una in bielorusso, senza corrispondere il dovuto alla Società Italiana degli Autori ed Editori.

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