5 dollari per leggere il New York Times online

Il famoso quotidiano statunitense sta valutando la possibilità di reintrodurre un sistema a pagamento per l'accesso ai suoi contenuti online. L'iniziativa mira a risanare le finanze del New York Times a fronte del progressivo declino dell'advertising
Il famoso quotidiano statunitense sta valutando la possibilità di reintrodurre un sistema a pagamento per l'accesso ai suoi contenuti online. L'iniziativa mira a risanare le finanze del New York Times a fronte del progressivo declino dell'advertising

Un abbonamento da cinque dollari al mese per accedere alle notizie pubblicate sul sito web del New York Times. Stretto dalla necessità di monetizzare più efficacemente il proprio bacino di lettori, il celebre quotidiano statunitense sta valutando la possibilità di reintrodurre un sistema a pagamento per l’accesso ai propri contenuti.

Nel corso degli ultimi giorni, il NYT ha inviato ai propri abbonati alla versione cartacea negli Stati Uniti un breve sondaggio per condurre un’indagine di mercato sull’eventuale introduzione di un abbonamento per accedere al suo trafficato sito web. Oltre a ventilare l’ipotesi di un sistema di pagamento su base mensile pari a 5 dollari, il breve documento ipotizzava anche la possibilità di offrire l’accesso al portale agli abbonati del cartaceo con uno sconto pari a 2,50 dollari. Un meccanismo molto simile a quello già adottato inizialmente dal New York Times e abbandonato nel settembre del 2007, quando la testata decise di fornire gratuitamente i propri contenuti in Rete.

Rispolverando la strategia commerciale degli abbonamenti, il quotidiano statunitense mira a recuperare parte degli introiti venuti meno a causa della crisi economica e della conseguente contrazione negli investimenti pubblicitari, al momento l’unica fonte di ricavo per la versione online del NYT. Nonostante i numerosi tentativi volti a sperimentare nuove soluzioni per proporre gli annunci sul proprio sito, il livello medio degli investimenti nell’advertising ha fatto registrare un sensibile declino, gettando una seria ipoteca sulla possibilità di mantenere ancora a lungo gratuito l’accesso alle notizie online del giornale.

Per mantenere i conti in ordine, nel corso degli ultimi mesi il New York Times ha venduto alcuni asset, ridotto il proprio personale e ribassato sensibilmente gli emolumenti per i propri impiegati. Ma la politica del risparmio potrebbe rivelarsi insufficiente. I ricavi per l’editore derivanti dall’advertising sono diminuiti di circa 27 punti percentuali durante il primo trimestre del 2009, tendenza negativa che dovrebbe essere confermata anche dai dati della seconda trimestrale.

Dinanzi a una tale situazione, la reintroduzione degli abbonamenti per l’accesso alla versione online viene vista dal NYT come una possibile ancora di salvezza per aumentare i flussi di cassa e sanare le finanze del giornale. Il precedente sistema di sottoscrizioni, abbandonato nel 2007, contava circa 200mila utenti e fruttava circa 10 milioni di dollari su base annua all’editore, ma comportava un numero molto più basso di accessi giornalieri al portale da parte dei non iscritti, impossibilitati a leggere gli articoli per intero.

Richiedere 5 dollari al mese per l’accesso ai contenuti pubblicati online dal NYT potrebbe ridurre sensibilmente l’attuale bacino di lettori della testata, un’eventualità che naturalmente non entusiasma i responsabili del giornale. L’opzione sarà dunque valutata molto attentamente per cercare di intaccare il meno possibile l’attuale leadership del New York Times tra i siti di informazione online. Intanto, una prima versione a pagamento potrebbe essere presto istituita per l’edizione mobile del NYT, al momento la meno profittevole sul fronte dell’advertising.

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