Snow Leopard verso il record di vendite

Nei primi 15 giorni di commercializzazione, Snow Leopard ha venduto il doppio delle copie rispetto al suo predecessore Leopard e il quadruplo rispetto a Tiger. Merito della strategia "low cost" adottata da Apple e delle innovazioni del nuovo OS
Nei primi 15 giorni di commercializzazione, Snow Leopard ha venduto il doppio delle copie rispetto al suo predecessore Leopard e il quadruplo rispetto a Tiger. Merito della strategia "low cost" adottata da Apple e delle innovazioni del nuovo OS

Snow Leopard corre veloce e ha già superato i suoi predecessori Leopard e Tiger sul fronte delle vendite nelle due prime settimane di commercializzazione. Una prestazione considerevole per il nuovo sistema operativo per i Mac, ma priva al momento di una conferma ufficiale da parte di Apple. I dati sono stati diffusi, infatti, dalla società di rilevazione e analisi NPD Group sul mercato statunitense.

Stando alle prime informazioni fornite dalla società specializzata nelle ricerche di mercato, nei primi 15 giorni di vendita del nuovo sistema operativo, Snow Leopard ha venduto il doppio delle copie rispetto a Leopard nel 2007 e il quadruplo delle copie vendute da Apple nelle prime due settimane di commercializzazione di Tiger nel corso del 2005. La buona performance del nuovo Mac OsX 10.6 sarebbe principalmente legata al basso prezzo di vendita imposto da Apple, desiderosa di diffondere rapidamente e sul più alto numero possibile di Mac il nuovo sistema operativo, diretta derivazione del predecessore Leopard.

Snow Leopard viene infatti venduto, negli Stati Uniti, al prezzo di 29 dollari per una licenza singola e di 49 dollari per cinque licenze da utilizzare in ambito familiare. Una cifra particolarmente bassa, specie se confrontata con i 129 dollari richiesti da Apple nel 2007 per l’acquisto di una singola licenza per Leopard. Una politica commerciale accolta positivamente da numerosi analisti, anche alla luce dei recenti risultati, e che potrebbe affermarsi come un valido modello da imitare. E in effetti un modello analogo a quello applicato dalla società di Cupertino è stato seguito per un periodo di tempo limitato anche da Microsoft.

Nel corso dell’estate, Redmond ha infatti avviato una serie di offerte per consentire ai propri utenti di acquistare a circa 50 dollari un aggiornamento al nuovo Windows 7, in commercio a partire dal prossimo 22 ottobre. Una iniziativa promozionale durata solo poche settimane e tesa a incentivare il passaggio verso il nuovo sistema operativo che sarà commercializzato a 120 dollari nella versione aggiornamento e a 150 dollari per un family-pack con tre licenze. Prezzi mediamente inferiori rispetto a quanto richiesto alcuni anni fa per il passaggio a Windows Vista, ma ancora sensibilmente lontani dal prezzo di vendita di Snow Leopard.

Stando ai calcoli di alcuni osservatori, basati sui dati forniti da NPD Group, nelle prime due settimane di commercializzazione il nuovo sistema operativo targato Cupertino avrebbe venduto complessivamente circa 5,6 milioni di copie. Data per buona questa stima, entro la fine del prossimo trimestre Apple potrebbe raggiungere quota 8,7 milioni. Per avere ulteriori conferme occorrerà naturalmente attendere la diffusione dei primi dati ufficiali da parte della società, ma la politica del “low cost” sembra aver sortito gli effetti commerciali desiderati.

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