Sarkò, il pirata

Nicolas Sarkozy è costretto in questi giorni a subire lo scherno di quanti sottolineano come, per la seconda volta, il principale persecutore francese dei pirati si faccia trovare con le mani nel sacco proprio in tema di pirateria
Nicolas Sarkozy è costretto in questi giorni a subire lo scherno di quanti sottolineano come, per la seconda volta, il principale persecutore francese dei pirati si faccia trovare con le mani nel sacco proprio in tema di pirateria

Sarkozy, il pirata. Il primo cittadino francese tutto vorrebbe fuorché essere descritto con questo appellativo, soprattutto perché il suo nome è anzitutto la copertura di maggior spessore per la legge antipirateria che in Francia va sotto il nome di Hadopi. Sarkozy, però, è costretto a subire lo scherno di chi, in queste ore, ha colto il Presidente in fallo mettendo in imbarazzo tanto la sua persona quanto la sua proposta antipirateria.

La notizia è comunicata dal Le Canard Enchaine è quella per cui Sarkozy avrebbe piratato centinaia DVD. L’accusa, estesa per responsabilità indiretta a Sarkozy, non è ovviamente stata direttamente compiuta dal Presidente, ma per suo orgoglio e volontà. I contenuti, infatti, fanno riferimento al documentario “A visage decouvert: Nicolas Sarkozy” che il Presidente ha voluto consegnare ai presenti all’incontro “17eme conférence des ambassadeurs”. Un problema immediato blocca però le operazioni: 400 gli astanti, soli 50 DVD messi a disposizione dal distributore “Galaxy Press”. A questo punto le copie rimanenti vengono realizzate mediante semplice copia e regolarmente distribuite.

Non solo: la stessa Galaxy Press sottolinea come la procedura di copia e masterizzazione abbia portato addirittura al cambio della copertina, con tanto di accredito alla “Service audiovisuel de la presidence de la Republique”. La violazione del copyright, pertanto, sarebbe secondo gli accusatori assolutamente lapalissiana. Ed il tutto va agli annali come il secondo caso similare dopo che in passato lo stesso Sarkozy si era già macchiato di “pirateria” utilizzando un brano non licenziato in occasione di alcuni meeting.

Le Canard Enchaine chiude ironicamente, ricordando al Presidente Sarkozy come la contraffazione comporti pene fino a 5 anni di carcere e 500000 euro di sanzione pecuniaria. Trattasi di una indicazione penalmente trascurabile, ancor più che a Sarkozy è garantita per legge l’immunità durante il proprio mandato (nozione questa ormai nota in questi giorni in cui l’Italia ha imparato tutto quel che concerne l’immunità per le massime cariche dello Stato a livello internazionale). Ma tra le righe ironiche del j’accuse v’è la stilettata più profonda, ed inizia con “chi di Hadopi ferisce…”

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