Niente social, siamo star di Hollywood

L'account ufficiale su Twitter di Cameron Diaz è stato sospeso. Le motivazioni potrebbero risiedere in un contratto firmato prima dei lavori del nuovo Shrek, contratto secondo il quale ogni attività sui social network va sospesa durante le riprese
L'account ufficiale su Twitter di Cameron Diaz è stato sospeso. Le motivazioni potrebbero risiedere in un contratto firmato prima dei lavori del nuovo Shrek, contratto secondo il quale ogni attività sui social network va sospesa durante le riprese

Hollywood, dopo qualche indecisione iniziale, ha deciso che è venuto il momento di prendere il mondo dei social network per le corna. Rumor, fughe di notizie, immagini sconvenienti, flussi incontrollati: l’industria del cinema non poteva probabilmente permettersi tutto ciò ed è così che alle star di Hollywood sta per giungere una censura legale sull’utilizzo dei social network.

Probabilmente le immagini discinte di Demi Moore ed altri piccoli scoop di questa caratura hanno lasciato il segno. Per motivi non chiari, ma comunque intuibili, i contratti che regolano i rapporti tra attori e case cinematografiche comprendono pertanto ora vere e proprie clausole anti-social, pensate per limitare o vietare i cinguettii degli attori sui vari social network esistenti. L’ultimo caso sembra essere stato quello di Cameron Diaz e Mike Myers (al lavoro sul prossimo “Shrek”), ma ad allinearsi a questa tendenza vi sarebbero già nomi del calibro di Dreamworks e Disney.

E se una firma non basta, un blocco potrebbe togliere ogni tentazione. Ecco infatti come appare ad oggi il canale ufficiale di Cameron Diaz su Twitter:

Cameron Diaz su Twitter

Cameron Diaz su Twitter

Perchè potrebbero configurare pericolose fughe di notizie; perchè rappresentano un flusso non controllabile di informazione; perchè configurano produzioni non monetizzabili di contenuti; perchè basati su produzioni individuali non riconducibili al controllo dell’etichetta; perchè potenzialmente pericolosi per l’immagine di un personaggio, di una trama, di un film o di un’intera produzione, o comunque non omologati nelle iniziative promozionali portate avanti dall’etichetta; perchè in grado di spiazzare la comunicazione aziendale, portando agli utenti informazioni con velocità che impediscono ogni reazione. Ed i motivi possono essere altri ancora.

Nessuna conferma: né dagli attori, né dalle case di produzione. Il rumor circola però da tempo negli ambienti di Hollywood, ove i rischi del social networking sono evidentemente ad oggi sproporzionati rispetto alle opportunità ricavabili. Un’industria consacratasi nell’epoca dei media mainstream, del resto, vive di conferenze stampa e tappeti rossi: un aggiornamento di status, per piccolo che possa essere, può rappresentare un cambiamento devastante.

I casi del passato confermano quanto ipotizzato: American Idol, Heroes, Bones sono solo alcune tra le produzioni che hanno avuto un qualche tipo di problema legato a Twitter. Le sospensioni sarebbero state imposte per contratto, al di fuori di Hollywood, anche ad alcuni giornalisti così come ai giocatori della NFL. Il Guardian elenca alcuni dei “twitterer” più incalliti dello star system e la stessa Cameron Diaz è segnalata tra gli attori che faticheranno di più a staccarsi dal proprio account. Per questo, forse, la sospensione cautelativa dell’account è la migliore dissuasione praticabile.

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