American Express sfida i pagamenti online

American Express ha stanziato 300 milioni di dollari per l'acquisizione della Revolution Money, azienda che apre alla carta di credito la via dei pagamenti elettronici, delle transazioni online e delle carte pre-pagate. L'operazione si chiuderà nel 2010
American Express ha stanziato 300 milioni di dollari per l'acquisizione della Revolution Money, azienda che apre alla carta di credito la via dei pagamenti elettronici, delle transazioni online e delle carte pre-pagate. L'operazione si chiuderà nel 2010

Il gruppo American Express sta per chiudere un affare che proietta il brand nel mondo dei pagamenti elettronici, ma il cui reale significato rimane comunque ancora da comprendere appieno. La parte acquisita, infatti, è la Revolution Money (gruppo Revolution LLC, nato nel 2005 sotto la spinta del fondatore di AOL Steve Case). Una volta chiuse le operazioni, l’intento primario è già stato indicato: estendere le attività in tutto il mondo, aprendo così il sistema di pagamento a nuovi mercati.

L’operazione è destinata a chiudersi entro i primi mesi del 2010 ed è stimata attorno ai 300 milioni di dollari. La Revolution Money è una azienda nata per portare avanti una proposta “low cost” per le transazioni, qualcosa che possa rappresentare una alternativa tanto per le carte di credito quanto per i pagamenti elettronici in stile PayPal, quanto ancora per le carte pre-pagate (il gruppo Revolution LLC offre una forma particolare di carta plastificata senza nomi né identificativi). Per i gruppi controllanti le carte di credito è questa una sfida delicata: mentre occorre difendere il business tradizionale, infatti, occorre non perdere d’occhio le nuove soluzioni e su questo delicato equilibrio AmEx ha mosso il proprio primo passo preannunciando l’acquisizione.

«I nuovi prodotti e piattaforme per i pagamenti si stanno evolvendo rapidamente ed è importante per noi identificare le tecnologie che possono estendere la nostra leadership oltre l’area tradizionale. Sebbene Revolution Money sia una compagnia relativamente giovane, crediamo abbia un forte potenziale. È un business piccolo e agile. Opera con un management esperto che ha sviluppato alcune buone offerte per i pagamenti». Così Kenneth Chenault, Presidente e CEO di American Express, il quale esprime la convinzione per cui l’operazione possa sbloccare appieno il valore intrinseco del concept Revolution Money motivando così l’investimento e l’acquisizione.

Tra le parti già c’era un filo comune: Ted Leonsis, già investitore del gruppo acquisito, fa infatti parte del team American Express che si occupa di realtà digitali e pagamenti online. Lo stesso Leonsis è stato pertanto primo sponsor dell’operazione, nella convinzione per cui l’unione tra le parti possa configurare un affare win-win.

La transazione rimane pendente in attesa di approvazione da parte delle autorità. Jason Hogg, attuale CEO Revolution Money, rimarrà alla guida del gruppo anche a transazione avvenuta. L’azienda porta in American Express circa mezzo milione di utenti ed un corposo portfolio di venditori (tra i quali spicca Barnes & Noble).

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