Dal Registro uno spaccato dell'Italia ".it"

Il Registro .it ha pubblicato una nuova ricerca che non valuta soltanto la penetrazione del dominio .it in Italia, ma delinea un vero e proprio spaccato delle registrazioni nelle varie regioni, tra i privati, tra le aziende e nel non profit
Il Registro .it ha pubblicato una nuova ricerca che non valuta soltanto la penetrazione del dominio .it in Italia, ma delinea un vero e proprio spaccato delle registrazioni nelle varie regioni, tra i privati, tra le aziende e nel non profit

«Bologna e Milano sono le province italiane con più utenti “evoluti” della Rete, seguite da Bolzano, Pistoia e Rimini. Tra le regioni, il Trentino-Alto Adige conferma la propria leadership, staccando Lombardia, Emilia-Romagna e Lazio. Sono alcuni dei dati salienti dello studio sulla diffusione di Internet in Italia, elaborato dall’Istituto di informatica e telematica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Iit-Cnr), da cui si evince che esistono 289 domini .it ogni 10 mila abitanti»: inizia così la fotografia che il Registro ha compiuto dell’Italia dei domini, una analisi che l’ente descrive come una « radiografia accurata della diffusione della rete e, in particolare, del suo uso più evoluto e consapevole».

«Lo studio dell’Iit-Cnr ha assunto come riferimento 1.429.009 domini .it per i quali è stato possibile risalire alla tipologia dell’assegnatario e ha calcolato quale indice della diffusione di Internet a livello generale, ovvero senza tenere conto delle tipologie dei registranti, un “tasso di penetrazione” (TP) di 288,87 domini ogni 10mila abitanti». L’assunto di base è quello per cui l’uso di un nome a dominio è un parametro indicativo poiché determina la volontà di sfruttare a fondo le opportunità della rete, creando un riferimento personale presso cui dar vita alla propria presenza ed alle proprie attività sul Web. Ne esce una classifica ponderata sul tasso di diffusione di internet che pone il Centro Italia in vetta (354.48 domini ogni 10 mila abitanti), il Nord a inseguire (340.82) ed il sud a chiudere la fila (180.51): «In testa alla classifica per regioni il Trentino Alto Adige con un TP di 457,99 (che però conta solo il 2,61% dei domini registrati), davanti a Lombardia (TP 381,31 ma con il 21,48% dei nomi a dominio), Emilia Romagna, Lazio e Toscana. Nessuna regione del Meridione compare tra le prime dieci: la prima è l’Abruzzo, in tredicesima posizione (TP 240,61), mentre in coda alla classifica compaiono Sicilia (156,34), Basilicata (146,56) e Calabria (140,5)».

L’Italia dei domini .it

L'Italia dei domini .it

Bologna, Milano, Bolzano e Pistoia sono le provincie con il miglior dato relativo. Trattasi di dati dipendenti in larga misura dalla presenza sul territorio delle aziende. Gran parte delle registrazioni dei domini, infatti, giunge ancora dal mondo business: «nel campione utilizzato, 910.694 contro i 392.383 assegnati alle persone fisiche, 55.234 agli enti no-profit e 46.458 ai liberi professionisti». Nell’ambito delle registrazioni dei singoli cittadini è Roma a guidare la classifica con un TP pari a 143.40, mentre tra i liberi professionisti la classifica vede in vetta Livorno, Milano, Bologna e Caserta. Nel non profit guida Roma, mentre tra gli enti pubblici svetta a sorpresa Aosta davanti a Prato, l’onnipresente Bologna e Bolzano.

Lo studio, unico nel suo genere in Europa, è stato firmato da Maurizio Martinelli e Michela Serrecchia ed ha il pregio di permettere l’analisi di uno spaccato dei domini .it, identificando all’interno della quantità anche macrostrutture significative da cui poter trarre spunti di riflessione sull’appeal della Rete nei confronti degli italiani.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti