Alibaba non ci sta: Yahoo non appoggi Google

Alibaba non ha accolto di buon grado le dichiarazioni del management Yahoo, da cui è giunto un formale appoggio a Google per le scelte intraprese nei confronti delle istituzioni e del mercato cinese. Alibaba considera "incauta" la posizione Yahoo
Alibaba non ha accolto di buon grado le dichiarazioni del management Yahoo, da cui è giunto un formale appoggio a Google per le scelte intraprese nei confronti delle istituzioni e del mercato cinese. Alibaba considera "incauta" la posizione Yahoo

Alibaba è la corrispondente cinese di Yahoo. Yahoo ne possiede una consistente parte di proprietà, mentre Alibaba controlla quello che è Yahoo China. Nonostante lo stretto legame tra le parti, le frizioni tra i rispettivi management appare tangibile e l’affair Google sembra aver ora messo in ulteriore rilevanza gli screzi esistenti.

Senza mezzi termini, infatti, Alibaba ha definito “incauta” la presa di posizione di Yahoo al fianco di Google nelle invettive contro il Governo cinese, chiarendo a tal proposito che «Alibaba non condivide questo punto di vista». La vicenda va interpretata però in un intricato gioco delle parti.

Il management Yahoo si è trovato in una difficile posizione. In passato, infatti, furono in molti a puntare il dito contro Yahoo per aver fornito alle istituzioni cinesi la collaborazione necessaria per portare in carcere un utente sulla base delle sue attività online. L’atteggiamento del gruppo era stato stigmatizzato dai più e, dopo le minacce di Google di ritirarsi dal mercato cinese, Yahoo non ha potuto far altro che confermare di essere stato attaccato al pari del motore rivale e di appoggiarne la posizione. Yahoo ha spiegato di essere stato «profondamente disturbato» dall’attacco subito, ed ha così offerto a Google uno strategico appoggio (negato, ad esempio, da Microsoft).

Alibaba è in una condizione del tutto differente rispetto a Yahoo poiché ha a che fare primariamente con le istituzioni e con clienti cinesi: lo sbilanciarsi del management Yahoo (avente in mano il 40% delle azioni Alibaba) potrebbe mettere in difficoltà le attività Alibaba e l’immediata presa di distanza tra le parti sembra pertanto dettata da ragioni che affondano le radici in due diversi contesti e due differenti necessità.

Nessuna novità, nel frattempo, sul campo principale: Google ha scagliato le proprie accuse contro la Cina, la Cina si è difesa minacciando Google. Al momento Google.cn porta agli utenti informazioni senza i filtri imposti dalle istituzioni centrali ed è presumibile che la situazione non possa perdurare troppo senza un intervento della censura governativa.

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