YouTube spegne 5 candeline

Il 14 Febbraio 2005 veniva registrato il dominio YouTube.com. A distanza di 5 anni il sito è un punto di riferimento della Rete mondiale. Con un grave cruccio a cui trovare una risposta, però: il copyright rimane ancora e sempre un problema
Il 14 Febbraio 2005 veniva registrato il dominio YouTube.com. A distanza di 5 anni il sito è un punto di riferimento della Rete mondiale. Con un grave cruccio a cui trovare una risposta, però: il copyright rimane ancora e sempre un problema

YouTube ha spento da poche ore le sue prime cinque candeline. «Quando abbiamo registrato il dominio il 14 Febbraio del 2005, abbiamo creato un posto ove chiunque con una videocamera e una connessione avrebbe potuto condividere una storia con il mondo». Dopo 5 anni è ancora Chad Hurley, cofondatore e CEO del gruppo, a festeggiare il lavoro compiuto e l’incredibile successo raggiunto.

La storia di YouTube prende il via il 15 Febbraio 2005 con la certificazione dell’avvenuta registrazione del dominio ed è la storia di una necessità ineludibile: nel momento in cui la possibilità di registrare un filmato è diventato qualcosa a disposizione di chiunque (tramite videocamere prima e telefonini poi), la necessità di un riferimento univoco ove condividere le proprie creazioni è diventato qualcosa di irrinunciabile. La concorrenza è stata molta, ma YouTube ha trovato sulla propria strada un alleato di immenso valore, Google, che ha ricoperto la repository di denaro e di importanza. Oggi YouTube è cosa è, ma i punti interrogativi rimangono.

Fin dall’inizio fu chiara una questione: YouTube avrebbe saputo esprimere nel tempo tanto valore quanto abilmente avrebbe saputo dribblare gli ostacoli del copyright. Il quinto compleanno giunge nel momento in cui dall’Italia giungono sentenze inevitabilmente pericolose, proposte di legge che suonano come campanelli d’allarme e vecchi processi che mirano indirettamente all’impegno di Google nel settore.

YouTube.com, registrato il 14 Febbraio 2005

Nel suo post Chad Hurley ha però guardato lontano attraverso il ricordo di ciò che YouTube oggi rappresenta e ciò che intende rappresentare ancora in futuro:

  • Hurley ricorda anzitutto il potere del video e la sua presenza destabilizzante e costruttiva tanto nelle mani di Barack Obama quanto nel materiale proveniente dalle strade di Teheran: «dalle scuole ai paesi in guerra», la forma del video è qualcosa di forte che porta online messaggi destinati a passare di mano in mano, moltiplicando l’eco e mettendo così un flusso mainstream potenziale nelle mani di chiunque;
  • Il secondo punto ricordato nel post del compleanno è relativo al comune interesse con i creatori di contenuti. YouTube non intende sostituirli, ma piuttosto collaborarvi. Il messaggio è generale, ma sembra pronunciato fissando negli occhi Fedele Confalonieri: la diatriba tra Google e Mediaset è destinata a lasciare delle ferite, anche se al momento nessuna parte sembra voler fare passi indietro procedendo, quindi, a colpi di sentenze;
  • «Internet evolve velocemente. Abbiamo lanciato prodotti rapidamente con modifiche costanti per stare sempre un passo avanti. Il nostro obiettivo? Fissare lo standard per la distribuzione di video online. Rapido caricamento, alta qualità». 1080p e 3D sono gli obiettivi dichiarati, oltre al riconoscimento automatico delle parole nell’audio e tutto ciò che possa migliorare l’esperienza nella visione.

Da una parte v’è la necessità di mantenere aperta la tecnologia e attiva la community; dall’altra v’è la necessità di monetizzare l’immenso investimento profuso. Google sa di aver mosso la pedina giusta, ma YouTube rimane tra i progetti più controversi di Mountain View: straripante successo e crescenti difficoltà non hanno ancora trasformato i video online nella gallina dalle uova d’oro. Hurley, però, continua a crederci. E lo afferma nel giorno del miliardario compleanno della registrazione di YouTube.com.

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