Internet ci renderà più intelligenti... forse

Come sarà Internet da qui a dieci anni? Che impatto avrà avuto sul nostro modo di agire e di pensare? A dare una parziale ma interessante risposta ci pensa uno studio condotto presso l’Elon University in North Carolina, in cui un gruppo di utenti del Web è stato intervistato circa le ripercussioni che Internet potrebbe avere da qui al 2020.

L’indagine si è svolta sul Web e ha visto protagonisti 895 utenti di cui ben 371 possono essere definiti come veri e propri esperti della Rete e di altri settori della conoscenza e della cultura. Tra questi vi sono infatti scrittori, sviluppatori, scienziati, dirigenti e altre personalità di rilievo, gente che ha provato a delineare come Internet influisce e continuerà ad influire sul modo di pensare umano e in particolare sull’intelligenza dell’individuo.

Buona parte dei suddetti esperti, infatti, pare confermare che, a loro modo di vedere, l’utilizzo dei moderni strumenti del Web quali motori di ricerca, social network, siti di microblogging e altri servizi simili sono in grado di contribuire ad aumentare l’intelligenza, consentendo agli utenti di imparare a scrivere meglio, a leggere meglio nonché ad assimilare, in maniera più proficua, nuove conoscenze.

Grazie a Internet le nuove generazioni avranno pertanto la possibilità di interfacciarsi con il mondo e con la cultura ad un nuovo livello, potranno avvalersi della Rete per sviluppare con più profitto le proprie capacità e le proprie inclinazioni, anche se non mancano coloro i quali credono che gli effetti potrebbero essere esattamente opposti.

Per alcuni, infatti, il navigare in Rete, specie se diventasse un abuso, potrebbe avere un effetto deleterio sulla capacità di apprendimento e sull’intelligenza in generale, ma gli effetti si sentirebbero soprattutto sulla capacità di concentrazione e di riflessione.

In particolare, appare molto interessante l’osservazione secondo cui Internet influirebbe non tanto nell’aumento o nella diminuzione dell’intelligenza, quanto nel far passare l’individuo da una forma di intelligenza meditativa o contemplativa ad una forma di intelligenza di tipo utilitaristico.

Osservazione che appare forse più corretta rispetto alle altre e immediatamente percepibile, soprattutto se si riflette un attimo sui processi mentali che l’uso del Web comporta. I pregi di Internet sono, infatti, quelli di fornire informazioni dirette e specifiche nel più breve tempo possibile, portando l’utente a sforzarsi e ad adattare il proprio modo di pensare al fine di centrare questo obiettivo, aspetto che potrebbe effettivamente disabituare ad un approccio più riflessivo e profondo, meno frenetico e più pacato, che si ha, invece, con altri strumenti di apprendimento quali, ad esempio, i libri o i giornali.

Effettivamente, l’informazione su Internet è strutturalmente diversa dall’informazione fruibile sulla carta stampata. Laddove quest’ultima è approfondimento e riflessione, l’altra è invece immediatezza e agilità, con aggiornamenti costanti e in tempo reale ma poco, pochissimo spazio per gli approfondimenti e scarsa apertura alle riflessioni.

Comunque si veda la situazione, ciò che è certo è che, in qualche modo, gli strumenti che il Web ci mette a disposizione hanno cambiato e continueranno a cambiare gli utenti con effetti che saranno tanto più marcati quanto più massiccio sarà l’uso di Internet ed è questo, forse, l’unico vero punto importante delle riflessioni fin qui fatte: evitarne l’abuso dell’utilizzo appare come la maniera più corretta di approcciarsi a questi nuovi media, senza perdere le opportunità da essi rese possibili ma senza, al tempo stesso, farsi condizionare pesantemente nel modo di agire e di pensare.

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