Zennstrom e Friis, milioni per le start-up europee

Zennstrom e Friis, tramite la propria Atomico Ventures, promettono 165 milioni di dollari per le start-up europee. Per accedere ai fondi occorre però portare avanti grandi idee, carica rivoluzionaria e ambizione al mercato globale. Skype sia un modello
Zennstrom e Friis, tramite la propria Atomico Ventures, promettono 165 milioni di dollari per le start-up europee. Per accedere ai fondi occorre però portare avanti grandi idee, carica rivoluzionaria e ambizione al mercato globale. Skype sia un modello

Dollari freschi per le start-up europee. Una buona notizia, a cui in molti potrebbero essere interessati. E trattasi di dollari che arrivano da chi, in passato, ha dimostrato di saperne fare buon uso portando avanti progetti che, pur non sempre di successo, hanno comunque sempre saputo far parlare di sé per il potenziale rivoluzionario incarnato. L’annuncio, infatti, è quello del gruppo Atomico, la cui fondazione è firmata dalla coppia Niklas Zennstrom / Janus Friis.

Atomico è nata da 4 anni riuscendo a raccogliere oltre 200 milioni di dollari già reinvestiti in marchi che stanno poco alla volta facendo capolino in rete per tentare la grande scalata. Atomico Ventures I ha nel proprio portfolio gruppi come Fon, Last.FM, Seesmic o Technorati. La seconda tornata ha dalla propria già nomi quali ChemistDirect, GrowsIp, Jolicloud, PlayFire e Rdio, ma è questo soltanto l’inizio. Il comunicato ufficiale, infatti, apre ora i fondi ad una moltitudine di potenziali interessati, da cui Zennstrom e Friis attendono ora adeguate proposte.

Annuncia il gruppo: «Il fondo da 165 milioni verrà focalizzato soprattutto in Europa, e cercheremo di investire in gruppi ai primi passi e con forte crescita con l’obiettivo di restituire agli investitori forti ritorni nel lungo periodo. Il fondo perseguirà il suo scopo investendo in team che puntano alle grandi opportunità del mercato con nuovi modelli di business e tecnologie di trasformazione».

Conferma la coppia Zennstrom/Friis: «Cercheremo di investire in imprenditori eccezionali che stanno costruendo imprese eccezionali. Ci focalizzeremo su aziende che crediamo possano avere il potenziale per generare una crescita significativa, trasformare le loro industrie, e fornire un forte ritorno di capitali». Quel che Atomico cerca, insomma, è un gruppo che pensi ad un mercato unico nel quale crescere rapidamente grazie al potenziale rivoluzionario che si riuscirà a mettere in campo.

Il modello è quello di Kazaa prima e di Skype poi: modelli innovativi che, andando a cambiare le regole del gioco, ne hanno sovvertiti gli ordini riuscendo ad imporre il proprio modo di affrontare il mercato. Il modello non è presumibilmente quello di Joost (l’ultima infruttuosa esperienza della coppia in seguito tornata in Skype), poichè quello che doveva essere un rivoluzionario modello di distribuzione dei contenuti si è dimostrato essere un progetto destinato a soccombere sotto i colpi di una rivoluzione ben più ampia che stava nel frattempo cambiando i modelli dal software al servizio.

Atomico Ventures II promette un’ampia base di investitori e promette di guardare all’Europa: un’opportunità in più per quanti, soprattutto in Italia, piangono l’assenza di capitali ed incoraggiamenti per le grandi idee racchiuse in piccole aziende ai primi passi.

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