Corriere della Sera: mobile è a pagamento

L'accesso da mobile al Corriere della Sera diventa definitivamente a pagamento. I costi varieranno in base alle modalità dell'accesso: le cifre sono differenziate in base alle applicazioni, alla piattaforma e al carrier con cui sono siglate le partnership
L'accesso da mobile al Corriere della Sera diventa definitivamente a pagamento. I costi varieranno in base alle modalità dell'accesso: le cifre sono differenziate in base alle applicazioni, alla piattaforma e al carrier con cui sono siglate le partnership

«L’informazione del Corriere della Sera viaggia di pari passo con la tecnologia. In tempo reale. Completa. Multimediale. E sempre più a portata di mano. E grazie agli smartphone e ai telefonini di nuova generazione accompagna il lettore in ogni istante della sua giornata». A pagamento.

Il Corriere della Sera ha infatti lanciato il proprio servizio “Premium”, una modalità di accesso ai contenuti del giornale tale per cui è possibile pagare un abbonamento con il quale accedere in seguito via mobile agli articoli preferiti. «Dopo la grande crescita di Corriere.it – che registra numeri in costante espansione e che conta oggi su una platea di circa un milione e 500 mila utenti unici al giorno – è il mobile la nuova frontiera delle news firmate Corriere. Sono sempre i numeri a dirlo. Quelli dei 450 mila utenti unici che ogni mese si collegano al sito utilizzando il proprio cellulare. E quelli dei quasi 80 mila lettori che hanno già scaricato l’applicazione ad hoc per navigare tra le sezioni del sito con gli smartphone iPhone, Blackberry e Vodafone 360».

L’annuncio giunge direttamente dalle pagine del Corriere, il quale definisce la scelta «un passaggio necessario», qualcosa «in linea con le scelte dei grandi quotidiani in tutto il mondo», un modo «per continuare a garantire la correttezza e l’autorevolezza dell’informazione». La sfiducia nei confronti dell’advertising è pertanto segnata: il Corriere, in linea con la propria linea di pensiero, porta nel mobile la prima formula di pagamento portando le proprie applicazioni su ogni piattaforma, ivi compreso Ovi Store (la cui applicazione dedicata è in preparazione). La decisione giunge peraltro in un momento particolare, poiché da pochi giorni il bilancio RCS è stato pubblicato ed i numeri relativi al 2009 sono tutt’altro che brillanti (sebbene sia proprio la realtà online a reggere meglio la pressione della crisi economica).

Stando al dettaglio offerto dal Corriere l’offerta è così suddivisa:

  • iPhone
    «Per l’iPhone è previsto un download gratuito con due settimane di prova di tutte le funzionalità, al termine delle quali è possibile sottoscrivere un abbonamento per l’accesso a tutti i contenuti (mensile a 4,99 euro, trimestrale a 11,99 e annuale a 44,99)»;
  • Blackberry e Vodafone 360
    «Per i Blackberry e per i Vodafone 360 si pagano rispettivamente 2,99 dollari (circa 2,30 euro) e 2,5 euro per il download dell’applicazione ma una volta scaricata l’accesso è libero senza limitazioni (un sistema ad abbonamento sarà introdotto in un secondo tempo, così come avvenuto per i dispositivi Apple)»;
  • Connessione H3G
    9 centesimi per ogni singola pagina scaricata: un paywall avvisa della necessità del pagamento all’accesso sul sito;
  • Connessione Tim e Vodafone
    Il semplice accesso mobile tramite browser richiede abbonamento settimanale flat di 2 euro.

L’accordo con H3G è datato 9 Febbraio e coinvolgeva fin da subito anche Repubblica.it. La logica vorrebbe ora vedere a pagamento anche l’accesso a Repubblica mobile tramite Tim e Vodafone, ma al momento non è stata diramata in tal senso alcuna comunicazione.

Il Corriere della Sera precisa il fatto che rimane al momento gratuita tanto la versione online, quanto l’accesso alla versione online stessa tramite wifi, Internet key o mediante l’utilizzo del cellulare come modem per la connessione in mobilità.

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