L'Huffington Post festeggia con numeri di successo i primi 5 anni di attività

Mentre il mondo dell’editoria cartacea tenta in tutti i modi di conservare il proprio potere e ruolo centrale nel mondo dei media, sia cercando di portare a pagamento contenuti finora rimasti gratuiti, sia proponendo improbabili quanto ingiuste tasse alla Rete per finanziare il proprio modello, c’è invece chi, con evidente lungimiranza e mostrando di aver colto in pieno lo spirito che ha fatto grande Internet, festeggia i suoi primi cinque anni sull’onda di un successo che ha premiato gli sforzi di chi ha creduto da sempre nell’informazione online.

Quel “chi” è l’Huffington Post, un sito di informazione lanciato il 9 maggio del 2005 da alcuni soci, tra cui Arianna Huffington e il presidente Ken Lerer, con una struttura per lo più dedicata a riportare notizie di carattere politico che si è via via arricchita negli anni di nuove sezioni ampliando così gli orizzonti del giornale, fino ad arrivare alla struttura odierna che si avvicina in tutto e per tutto ai siti dei principali quotidiani cartacei.

Una crescita che non ha visto aumentare soltanto le sezioni o il numero di redattori e collaboratori, ma che ha portato il sito a essere un punto di riferimento del Web americano, tanto da aver toccato la cifra di 13 milioni di utenti unici nel mese di marzo, con un aumento di oltre il 94% rispetto a 12 mesi prima, facendo così intravedere la possibilità di un sorpasso nei confronti del sito del The New York Times, che utenti unici a marzo ne fatti registrare 16,6 milioni.

La forza dell’Huffington Post sarebbe da attribuire al perfetto mix che unisce contenuti originali preparati dalla redazione ai contributi della community, raggiunta non solo tramite i blog e i commenti legati ai temi trattati, ma anche tramite la recente implementazione di strumenti come Facebook Connect e gli aggiornamenti diffusi tramite Twitter.

Tutto questo, unito alla qualità dei contenuti che vedono il giornale impegnato anche per quanto riguarda il giornalismo investigativo, ha permesso al progetto di arrivare a essere tra i primi 10 siti del settore per numero di visite, con dei riflessi sui ricavi derivanti dalla pubblicità che dovrebbero essere in attivo alla fine dell’anno, stando a quanto affermato dai responsabili.

L’esempio del successo dell’Huffington Post mostra quindi che fare giornalismo di qualità sul Web e costruire un modello di business valido è possibile, basta solamente essere aperti alle novità e abbracciare in pieno le tendenze che fanno nascere un nuovo linguaggio e nuovi modi di informare. Un’apertura al futuro che però molti editori “vecchio stampo” ancora faticano a raggiungere.

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