Il sistema anti-P2P che apre la porta ai malware

A volte partecipare all’isteria collettiva anti-P2P può portare a grossolani errori. Ad esempio, gli utenti francesi dell’ISP Orange che hanno sottoscritto il servizio anti-file sharing si sono ritrovati esposti a qualsiasi possibile attacco esterno.

Il servizio in sé dovrebbe garantire ai genitori che in loro assenza i figli non violino la temibile legge Hadopi, aprendo impunemente eMule o similari. Per ottenere ciò basta installare il software messo a disposizione dalla stessa Orange.

Quello che però è emerso è che la Orange ha preso assolutamente sottogamba il problema della sicurezza. I ragazzi di Bluetuff hanno, infatti, scoperto facilmente l’IP utilizzato dall’ISP e si sono accorti che i dati vengono trasmessi totalmente in chiaro, esponendo gli IP degli utenti alla pubblica conoscenza.

Ma questo è il minimo: provando a forzare il sistema di sicurezza si sono resi conto che l’username e la password necessarie erano lo standard “admin”. Non il massimo della furbizia. In pratica qualsiasi hacker, anche improvvisato, ha le chiavi per riempire di virus gli incauti utenti Orange.

Probabilmente, rimane più sicuro lasciare ai propri figli la possibilità di accedere a sistemi P2P.

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