Un Apple Mac Pro fatto in casa: ecco quanto costa assemblare un Mac

Da molti anni esiste una accesa rivalità tra utenti Windows e utenti Mac, iniziata ancora prima che Apple decidesse di utilizzare l’architettura x86 di Intel nei suoi prodotti. Anzi, come vedremo, questa scelta ha aperto la possibilità di avere un PC simile ai Mac risparmiando sul prezzo d’acquisto.

Proprio il prezzo è uno dei parametri che verrà preso in considerazione in questo articolo, mettendo a confronto un Mac Pro, la workstation Xeon della casa di Cupertino, e un PC assemblato in modo da avvicinare le caratteristiche hardware del prodotto Apple.

Per un’analisi dettagliata, sia dal punto di vista hardware che software, ho scelto la versione del Mac Pro a singolo processore, in quanto i corrispondenti componenti hardware del PC sono più facilmente reperibili rispetto a quelli necessari per configurare una soluzione a doppio socket.

Vediamo dunque le specifiche hardware del Mac Pro, tenendo presente che il prezzo potrebbe variare nel caso in cui Apple decidesse di effettuare un aggiornamento, come già fatto per MacBook Pro e MacBook:

  • Processore Intel Xeon 3520 a 2,66GHz;
  • 6 GB di memoria DDR3 a 1066MHz;
  • Scheda video ATI Radeon HD 4870 512MB GDDR5;
  • 2 hard disk da 1 TB;
  • Unità ottica SuperDrive 18x;
  • Apple Mighty Mouse e Keyboard;
  • Mac OS X 10.6 Snow Leopard.

Rispetto alla configurazione base, ho raddoppiato la dotazione di memoria, aggiunto due hard disk da 1 TB (invece del singolo disco da 640 GB) e scelto la scheda video ATI (invece della nVidia GeForce GT 120). Il prezzo totale è di 2.977 euro.

La configurazione PC equivalente potrebbe essere la seguente:

  • Case Enermax UBER CHAKRA 100,00?;
  • Alimentatore Enermax MODU 87+ 600W 130,00?;
  • Scheda madre ASUS P6T WS Professional 255,00?;
  • Processore Intel Xeon 3520 a 2,66GHz 310,00?;
  • Memoria Kingston 6 GB DDR3 a 1066MHz 195,00?
  • Scheda video ATI Radeon HD 4870 512MB GDDR5 150,00?;
  • 2 hard disk Western Digital RE3 da 1 TB 270,00?;
  • Unità ottica Sony-Nec Optiarc AD-7240S 24x 20,00?;
  • Kit mouse-tastiera Logitech MK120 20,00?;
  • Windows 7 Ultimate 64bit Retail 300,00?;

Con i prezzi indicati (i più bassi trovati online al momento della stesura dell’articolo), il totale ammonta a 1.750 euro. Dunque la differenza rispetto al Mac Pro è notevole: 1.227 euro in meno.

Analizziamo ora in dettaglio pregi e difetti dei due prodotti, per individuare (se esistono) le motivazioni che giustificano i prezzi elevati di Apple.

Il Mac Pro è certamente un sistema ben progettato, con un telaio di qualità che consente un facile accesso ai componenti interni, grazie alla presenza di vassoi e slitte estraibili per un semplice upgrade di hard disk e memoria. Non ho trovato sul sito ufficiale nessuna informazione sulla potenza dell’alimentatore in dotazione.

Ottimi anche il telaio e l’alimentatore di Enermax. Il primo è un case specifico per workstation con 5 vani da 5,25 pollici e 8 vani da 3,5 pollici, dotato di sistema di montaggio senza attrezzi e cestello degli hard disk estraibile. L’alimentatore invece è uno dei migliori in circolazione, dotato di certificazione 80 Plus Gold, performance e affidabilità di classe industriale.

La scheda madre Apple ha un design proprietario con supporto alle CPU Xeon Nehalem, di cui non sono note ulteriori caratteristiche, mentre la scheda madre ASUS è un prodotto di fascia alta specifico per workstation con un numero elevato di funzionalità integrate. Il Mac e il PC invece condividono la dotazione di memoria, il processore e la scheda video.

Per la workstation Windows ho scelto due hard disk Western Digital di classe enterprise che, eventualmente, possono essere configurati in RAID per incrementare la velocità (RAID 0) o aumentare l’affidabilità (RAID 1). Per avere la stessa capacità complessiva nel Mac Pro, rispetto al prezzo base (che include un disco da 640 GB) bisogna aggiungere altri 360 euro, quasi 100 euro in più rispetto al costo dei due dischi Western Digital.

Infine, nulla da dire sulla qualità di mouse e tastiera Apple, mentre il masterizzatore è sicuramente inferiore in termini di velocità rispetto al modello Sony-Nec presente nel PC. Unità ottiche con velocità 18x sono praticamente introvabili. Come detto è molto probabile che Apple abbia in programma un aggiornamento hardware (sopratutto per la CPU che potrebbe essere uno Xeon 3600 o 5600 a sei core), ma per adesso esce sconfitta dal confronto hardware con il PC.

Passiamo ora ad esaminare la dotazione software. Innanzitutto, il Mac Pro include nel prezzo la licenza per Mac OS X 10.6 Snow Leopard, mentre nel PC è necessario acquistare a parte il sistema operativo Windows 7 Ultimate a 64 bit in versione retail (la versione OEM più economica viene fornita solo con un PC preassemblato dal produttore). Nulla vieta comunque di utilizzare una delle numerose distribuzioni Linux in versione server, disponibili anche a costo zero.

Il sistema operativo è sicuramente il punto forte di Apple perché viene sviluppato per garantire un funzionamento ottimizzato con uno specifico hardware. Windows 7 invece deve essere compatibile con un numero elevatissimo di prodotti e quindi potrebbero verificarsi dei problemi durante l’utilizzo di alcuni componenti e software non aggiornati. Il cosidetto “fermo macchina” è un costo di cui non sempre si tiene conto, specialmente se la workstation deve svolgere molti compiti in breve tempo per rispettare le scadenze.

Faccio ora una breve considerazione sul design dei prodotti Apple e sulla sicurezza del sistema operativo. Molti utenti comprano i prodotti con la mela morsicata perché sono belli da vedere e perché sono sicuri al 100% che Mac OS X è inattaccabile dai virus.

L’estetica del Mac Pro è certamente molto ricercata (anche i compensi dei designer influiscono sul prezzo finale del prodotto), ma non capisco perché alcuni utenti (anche aziendali) preferiscano spendere di più per avere un Mac sulla scrivania e poi utilizzare Windows con Bootcamp, magari perché per OS X non esiste il programma corrispondente a quello usato su Windows, oppure perché non hanno mai usato sistemi operativi diversi da quelli Microsoft.

Per quanto riguarda le protezioni contro virus, malware e altri tipi di attacchi, Mac OS X è ancora migliore rispetto a Windows, ma non è immune (la stessa Apple consiglia di installare un antivirus). La percentuale di bug scoperti è minore solo perché è meno diffuso rispetto a Windows, ma nell’ultimo Pwn2Own 2010 Mac OS X è stato “bucato” in pochi secondi sfruttando una vulnerabilità del browser Safari.

Dimenticavo un piccolo dettaglio: è una pratica illegale in quanto si viola la licenza di Apple, ma la conferma che l’hardware del PC assemblato si comporta alla stessa maniera di un vero e proprio Mac la si ha da quanti hanno installato Mac OS X sul proprio PC. Gli hacker più attivi in questo campo sono riusciti ad emulare l’EFI di Apple e ad “ingannare” la procedura di installazione del sistema operativo.

Dopo questa lunga analisi, arriva la classica domanda alla quale siete invitati a dare una risposta: perché Apple chiede un prezzo così elevato per acquistare un Mac Pro, quando con la stessa cifra posso avere una workstation Windows dalle prestazioni nettamente superiori?

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