Microsoft Kin è già un fallimento

Verizon ha tagliato in modo sostanziale il prezzo di Microsoft Kin, il telefono dedicato agli utenti che intendono portarsi in tasca i propri social network, ma l'intervento non è sufficiente: la tariffa mensile prevista affossa l'appetibilità del device
Verizon ha tagliato in modo sostanziale il prezzo di Microsoft Kin, il telefono dedicato agli utenti che intendono portarsi in tasca i propri social network, ma l'intervento non è sufficiente: la tariffa mensile prevista affossa l'appetibilità del device

A distanza di meno di 2 mesi dall’esordio, per Microsoft Kin sembra già vicina l’etichetta del fallimento. A dimostrare il tutto non solo l’assenza di commenti e qualche indizio poco positivo, ma anche un consistente taglio dei prezzi che sembra dimostrare le cattive sensazioni delle prime ore.

Microsoft Kin, però, non aveva offerto cattive impressioni. Device originale, software unico nel suo genere e servizi aggiuntivi che rendono l’esperienza mobile particolarmente integrata con l’attività sui social network: tutte caratteristiche che sembravano poter garantire l’eredità di Sidekick, ma il tutto probabilmente gettato al macero a causa di una politica dei prezzi mal conformata e scarsamente concorrenziale. E nemmeno l’attuale decurtazione, probabilmente, saprà risolvere la situazione.

Il prezzo del Kin One sarebbe stato tagliato da 49.99 dollari a 29.99; il prezzo del Kin Two, invece, da 99.99 a 49.99. Trattasi quindi di tagli del tutto generosi, ma ancora insufficienti. Il problema, infatti, è anzitutto nella tariffa mensile dovuta a Verizon: il carrier impone infatti un contratto biennale pari a 60 dollari mensili per fonia ed sms più 30 dollari per un traffico dati illimitato, il che implica 2210 dollari spalmati su 2 anni (una soglia che sconsiglia del tutto ogni approccio con un telefono di questo tipo). Ai tempi il giudizio fu chiaro: «giudizio ottimo generale sul concept Microsoft e sicuramente un minor entusiasmo sulla partnership avviata con Verizon». Il tempo sembra confermare ora l’ipotesi iniziale.

Le testimonianze raccolte dai media USA indicano un livello di vendite estremamente basso e le smentite di circostanza di Verizon non sembrano servire a cambiare il quadro della situazione. Il device sarebbe oggi venduto meno del Palm Pre o di Droid, il che non si sposa certo con il concept di un telefono nato per sfondare tra i giovanissimi per raccogliere immediatamente numeri importanti.

Entro l’autunno Kin sarà in Italia: Vodafone, carrier esclusivo per la distribuzione nel nostro paese, ha ora a disposizione una importante esperienza sulla quale meditare per strutturare la propria offerta.

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