A rischio le comunicazioni tra Africa, India ed Europa per un guasto ad un cavo sottomarino

Un paio di mesi fa abbiamo parlato del rischio connesso alla cattiva manutenzione dei cavi sottomarini che garantiscono i collegamenti ADSL oltreoceano e delle possibili gravi ripercussioni connesse.

Nei giorni scorsi un guasto ad un cavo sottomarino nel nord di Mombasa (Kenya) di proprietà della Seacom, uno dei maggior provider del continente africano, ha messo a repentaglio le comunicazioni tra Africa, Europa e India.

Le procedure per la riparazione del guasto sono cominciate subito ma si tratta di procedure complicate che necessitano di tempo per essere svolte. Si stima infatti che sia necessaria una settimana prima di ristabilire il funzionamento completo dell’infrastruttura. La maggior parte dei service provider che sfruttano la banda di Seacom hanno prontamente instradato il traffico internazionale via satellite SAT-3/SAFE, per garantire lo scambio dati in modo provvisorio (il flusso di dati che può supportare il satellite è di molto inferiore alla soluzione via cavo, oltre che essere una soluzione molto più costosa).

Sembra che ad essere afflitte da questo grave problema siano state solo le comunicazioni verso Europa e India e non quelle interne al continente africano. Una nota ufficiale dell’azienda ha fatto sapere che la procedura per la riparazione prevede di far emergere il cavo per caricarlo su una nave da cui i tecnici potranno effettuare gli interventi opportuni prima di ricalarlo in mare; non dovrebbero quindi essere impiegati sub per l’operazione di riparazione che dovrebbe materialmente durare poche ore.

Non è la prima volta che l’infrastruttura di Seacom mostra segni di “cedimento”, era già accaduto ad aprile e si ipotizza che le cause siano attribuibili alla scarsa manutenzione (si tratta di supposizioni in quanto la causa del guasto non è ancora stata resa nota). La prontezza dei service provider ha fatto si che il downtime sia stato minimo sfruttando la possibilità di connettersi via satellite, ma il fatto in sé è quanto mai grave e va ad incrementare la percentuale della casistica relativa al pericolo di blocco delle comunicazioni internazionali con possibili gravi ripercussioni per la vita dei cittadini.

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