Contenuti a pagamento con il numero di telefono

Il numero di telefono diventerà per il Gruppo Editoriale l'Espresso l'ID univoco da cui sarà possibile accedere ai contenuti a pagamento scalando dal credito telefonico il prezzo dei contenuti acquistati. Coinvolti tutti i maggiori carrier nazionali
Il numero di telefono diventerà per il Gruppo Editoriale l'Espresso l'ID univoco da cui sarà possibile accedere ai contenuti a pagamento scalando dal credito telefonico il prezzo dei contenuti acquistati. Coinvolti tutti i maggiori carrier nazionali

Il numero di telefono in uso diventerà la chiave per accedere ai contenuti online. Il progetto del Gruppo Editoriale l’Espresso è chiaro: identificare univocamente gli utenti e permettere loro di acquistare i contenuti desiderati utilizzando il proprio numero di cellulare come ID di accesso. E se nella fase iniziale i contenuti saranno l’esca gratuita deputata a rastrellare utenza (preannunciate due settimane di accesso gratuito a repubblica+ per iPad), in una seconda fase saranno invece oggetto di acquisto e quindi soggetti ad accesso a pagamento. Anche sotto questo punto di vista, però, il numero di telefono avrà una sua funzione specifica.

L’annuncio avviene sul sito de La Repubblica: «L’abbiamo sempre in tasca, ci identifica in modo certo, a differenza dalle mille password e codici che ormai abbondano nelle vite di tutti noi, il numero di cellulare è ancora abbastanza semplice da ricordare. Per questo il Gruppo editoriale L’Espresso ha scelto proprio il telefonino come chiave d’accesso universale per gli abbonamenti ai propri contenuti a pagamento. Significa che non solo si potrà acquistare in modo sicuro utilizzando il numero di telefono invece dei codici di carte di credito o prepagate, ma che lo stesso numero sarà poi utilizzabile dai lettori come credenziale d’accesso ai contenuti di Gruppo su tutte le piattaforme digitali: computer, tablet, smartphone».

La Repubblica ha già avviato in passato una specifica sperimentazione con l’operatore 3 Italia, con il quale è stato stabilito un accesso a pagamento che impone 9 centesimi per ogni pagina visualizzata da mobile. Ora il programma sarà esteso e, a partire dal 2 Agosto, «la versione digitale del giornale sarà acquistabile e sfogliabile su pc, su iPad e su cellulare, con tutti gli operatori telefonici». La realtà voluta da Carlo De Benedetti sta prendendo forma, insomma.

Secondo quanto indicato da Repubblica, Vodafone avrebbe offerto ulteriori dettagli sul progetto: «Si tratta di una prima mondiale che risponde a una precisa scelta strategica: far accedere chiunque abbia una sim telefonica a contenuti gratis e a pagamento in modo semplice. […] Questo è il primo esempio di offerta aperta e multipiattaforma e ci aspettiamo che la semplicità d’uso abbia un effetto sui consumi. Sono circa 4,5 milioni gli italiani che usano la carta di credito per acquistare online. Qui invece per pagare basta avere una qualsiasi sim telefonica, e il funzionamento è uguale con qualsiasi tipo di telefono si acceda al sistema». Il credito telefonico, insomma, diventa un vero e proprio portafoglio elettronico con il quale gli utenti potranno acquistare in qualsiasi momento e con qualsiasi strumento i propri contenuti. «Qualora si acceda invece da altre piattaforme, come computer e iPad, basta inserire il proprio numero di cellulare, verificarlo attraverso un codice, e il gioco è fatto. Un sistema di criptazione dei dati garantisce la sicurezza della transazione. Da quel momento in poi il numero di telefono sarà valido come sistema di identificazione e porta di accesso a tutti i contenuti di Gruppo sui diversi dispositivi».

Il Gruppo Editoriale l’Espresso spera con questo sistema di convertire il business dell’advertising in un business di contenuti a pagamento complementare e maggiormente remunerativo. Per ottenere ciò è necessario sì passare attraverso un sistema facilitato di pagamento (l’accordo con i carrier è in tal senso un passaggio fondamentale), ma occorrerà anche incontrare il favore di un’utenza abituata a cercare online informazione gratuita e la quale non è culturalmente abituata ad un sistema di accesso di tipo pay-per-view.

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