15 minuti di celebrità, su YouTube

YouTube ha aumentato il limite dell'upload dei video da 10 a 15 min. Se in apparenza può essere soltanto un piccolo cambiamento (dovuto alla progressiva accettazione del programma Content ID da parte degli autori), in prospettiva è invece cosa importante
YouTube ha aumentato il limite dell'upload dei video da 10 a 15 min. Se in apparenza può essere soltanto un piccolo cambiamento (dovuto alla progressiva accettazione del programma Content ID da parte degli autori), in prospettiva è invece cosa importante

Tutti, in futuro, saranno famosi per almeno 15 minuti. Il pensiero di Andy Warhol, già confermato dal progressivo spostamento nella produzione da un modello uno-molti alla nuova filosofia del “broadcasting yourself”, potrebbe ora aver trovato il proprio fulcro su YouTube, ove proprio questi 15 minuti diventano ora la nuova misura con cui l’utenza può rapportarsi al sito Web.

L’annuncio giunge da Joshua Siegel, product manager YouTube, tramite il blog del gruppo: «Vogliamo che YouTube sia il miglior posto ove caricare video. Senza dubbi, la prima richiesta che ci viene fatta è quella di poter caricare video più lunghi di 10 minuti. Vi abbiamo ascoltati, e oggi siamo lieti di annunciare che abbiamo aumentato il limite di upload a 15 minuti». Decade, quindi, il precedente limite e se ne crea uno nuovo: pensare che 5 minuti aggiuntivi siano pochi, però, è un approccio errato alla questione: 5 minuti, infatti, significano moltissimo per la mole di storage necessaria sui server Google, significano molto per le possibilità di upload degli utenti e significano moltissimo per la definizione del modello dei filmati ospitati.

Siegel spiega che il passo è stato compiuto sulla scia di un sempre maggior feeling tra il sito ed i detentori del copyright: raggiunta una nuova maggiore estensione del servizio Content ID (con i quali gli autori di film o musiche possono ottenere parte dei proventi anche per il caricamento di video da parte di autori terzi), insomma, la tolleranza è monetizzata e YouTube può permettersi di estendere i limiti ed aumentare le opportunità per gli utenti. «Ora studios, etichette musicali ed altri 1000 partner in tutto il mondo usano Content ID per gestire i propri contenuti su YouTube», e su questi numeri viene costruito il business su cui da tempo Google tenta di trarre lucro dall’oneroso investimento infuso nel servizio.

YouTube consiglia agli utenti che si son visti tagliati precedenti upload a causa di problemi con la lunghezza del filmato di cancellare l’upload problematico e di procedere ad un nuovo caricamento. Il futuro è formattato in contenuti di 15 minuti, andando quindi oltre i piccoli spezzoni amatoriali ed aprendo a piccoli cortometraggi, brevi reportage e comunque verso forme più impegnative e meno “mordi e fuggi” (i piccoli filmati amatoriali rimarranno tali, mentre nuovi spazi andranno aprendosi modificando poco alla volta il baricentro contenutistico del sito). Aumentano al contempo i minuti che l’utenza potrebbe passare sul sito ed il numero dei filmati che, rientrando nei nuovi canoni regolamentari, finiranno sulla repository video più nota al mondo.

5 minuti in più nel limite, insomma, potranno significare per qualcuno 15 minuti di celebrità. Un piccolo passo per gli utenti, un grosso passo per YouTube.

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