Masterbox, colpo grosso alla pirateria

Una vasta operazione antipirateria ha portato alla chiusura di un network pirata con un volume d'affari da 19 milioni di euro
Una vasta operazione antipirateria ha portato alla chiusura di un network pirata con un volume d'affari da 19 milioni di euro

100 agenti di polizia in quattro diversi paesi dell’Unione Europea: sono questi i numeri di una vasta operazione antipirateria (“Operazione Masterbox”) che ha portato all’annientamento di una colossale iniziativa truffaldina che, ignorando del tutto la tutela del copyright, commercializzava CD e DVD piratati in tutto il continente.

I dati sono stati comunicati dalla Federazione Industria Musicale Italiana (FIMI): «Ogni prodotto conteneva musica film e programmi televisivi illegalmente dupolicati. Tutti i prodotti, venduti in forma di cofanetto, contenevano un disco con 60 album musicali in formato mp3, alcuni dei quali addirittura in pre-release, vale a dire non ancora rilasciati ufficialmente. Tra i principali artisti piratati vale la pena di sottolineare Michael Jackson, Robbie Williams, Green Day, Tiziano Ferro e molti altri. La serie illegale Masterbox era giunta alla sua cinquantesima uscita e si stima che abbia venduto in totale oltre di 450 mila copie in tutta Europa. Ogni prodotto veniva venduto mediamente a 40 euro e nel complesso l’organizzazione che li produceva “ha fatturato” più 19 milioni di euro in vendite illegali».

Belgio, Bulgaria, Olanda e Spagna: le perquisizioni hanno coinvolto 8 stabilimenti e 5 abitazioni private, portando a quattro arresti e numerose denunce. Il tutto si configura però come la semplice coda di una iniziativa che ha preso inizialmente il via in Italia: «nel maggio del 2009 la Guardia di Finanza di Bologna, con la collaborazione di FPM – Federazione contro la Pirateria Musicale – aveva posto sotto sequestro uno stabilimento di replica all’epoca utlizzato dall’organizzazione per la produzione dei CD e DVD musicali. Nell’operazione furono sequestrati 90 mila supporti illeciti e due persone furono denunciate».

Trattasi di una iniziativa per molti versi particolare poichè va ad affondare il residuato di un tipo di pirateria che le cronache danno spesso per passato: non si tratta infatti di uno scambio online o di una violazione strettamente legata al mondo del peer-to-peer, ma basato invece direttamente sulla creazione e lo smercio di supporti fisici pirata.

Photo credit: ToobyDoo

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti