Facebook blocca l'admin di "Meglio gay che Berlusconi"

La prima e più veemente reazione alle parole pronunciate da Silvio Berlusconi sull’omosessualità (“Meglio essere appassionato di belle ragazze che gay”) erano giunte proprio dai social network. Su Facebook e Twitter in molti hanno espresso il proprio dissenso e l’indignazione verso le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, sia con messaggi lasciati sul proprio profilo che attraverso alcune pagine create per fungere da veri e propri catalizzatori di un crescente malumore. Una di queste, “Meglio gay che Berlusconi”, è ora protagonista di una vicenda dai risvolti poco chiari.

Il suo fondatore, attraverso la modifica di un riquadro, ha comunicato di essere impossibilitato a scrivere sulla bacheca, seguita ormai da quasi 30.000 persone. Il team che gestisce la piattaforma, dunque, ha imposto una sorta di blocco nei suoi confronti, mentre al resto degli iscritti viene ancora permesso di lasciare messaggi. Al momento restano sconosciute le motivazioni che hanno spinto Facebook a prendere la decisione.

Facebook mi ha bloccato la possibilità di scrivere in bacheca. Non vorrei che fosse il primo passo per la nostra chiusura. Invitate chi potete. Non devono chiuderci.

Nel frattempo, anche il gestore di un’altra pagina (intitolata ancora una volta “Meglio gay che Berlusconi”) segnala di aver ricevuto un blocco da parte di Facebook, a causa di presunte violazioni delle condizioni d’uso, senza indicazioni specifiche su quale delle 10 regole in questione sia stata infranta.

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