Dalla radio al download senza attese

Sony e Universal metteranno in vendita le canzoni lo stesso giorno di presentazione alle radio per ridurre l'attesa ed i suoi effetti sulla pirateria
Sony e Universal metteranno in vendita le canzoni lo stesso giorno di presentazione alle radio per ridurre l'attesa ed i suoi effetti sulla pirateria

In tempi in cui la pirateria informatica ha la meglio sull’industria dell’intrattenimento, diventando il canale principale di distribuzione di contenuti musicali, le major discografiche devono proporre nuove alternative affinché il download legale risulti appetibile agli utenti. Si inserisce in quest’ottica l’iniziativa di Sony e Universal che, in un primo momento solo in Gran Bretagna, han deciso di rilasciare al pubblico i singoli nello stesso giorno di presentazione alle radio.

A inaugurare questa nuova tendenza saranno Bruce Springsteen e i Take That, quest’ultimi tornati agli onori di un tempo dopo il ricongiungimento del figliol prodigo Robbie Williams. Il progetto, chiamato “On Air, On Sale” e già ribattezzato “Instant Pop“, consentirà ai fan di acquistare il nuovo singolo degli artisti sopracitati nello stesso giorno di presentazione ai media, sperando così di ridurre la diffusione online di registrazioni casalinghe.

Normalmente, i nuovi pezzi dei musicisti più in voga vengono presentati al pubblico diverse settimane prima della loro effettiva messa in vendita e, di conseguenza, gli impazienti utenti cercano delle alternative illegali in Rete pur di avere una copia dell’ultima fatica del loro cantante preferito. Una tendenza confermata dai dati forniti da Google e iTunes, i quali hanno notato come la gran parte dei clienti ricerchino online brani ben due settimane prima dell’effettiva commercializzazione, così come sottolineato da David Joseph di Universal Music: «La ricerca di canzoni su Google e iTunes ha raggiunto il proprio picco due settimane prima della reale disponibilità di vendita, indicando come il pubblico si fosse già annoiato di attendere o avesse già piratato i nuovi pezzi».

Forse con incomprensibile ritardo, le major della musica si sono accorte di come Internet abbia profondamente cambiato gli usi e i consumi degli spettatori. La Rete ha fatto diventate l’immediatezza una caratteristica quotidiana e, in questo scenario, la suspance non sembra essere la migliore strategia per conquistare i consumatori. Sempre Joseph, infatti, nota come «l’attesa non sia una parola del vocabolario delle nuove generazioni, perciò è obsoleto pensare di generare la domanda di canzoni suonandole con settimane d’anticipo alla radio».

Gli ultimi eventi discografici, tuttavia, sembrano sottolineare come non siano solo le tempistiche a influenzare la pirateria e, inoltre, come spesso la diffusione illegale e i boom di guadagni vadano sorprendentemente a braccetto. Basti pensare, ad esempio, all’ultimo singolo di Britney Spears, “Hold it against me”. Rilasciato con largo anticipo sulle piattaforme di sharing sia in versione demo che in quella definitiva, nonostante l’elevatissima diffusione illecita in poco meno di 24 ore è diventato il brano più venduto su iTunes, conquistando così il primo posto in classifica in quasi una trentina di nazioni. In questo caso, perciò, sembra che per assurdo la pirateria ne abbia addirittura fomentato le vendite. Infine, le motivazioni fornite da Sony e Universal non spiegano le ragioni del dilagante fenomeno dei leaks, ovvero il rilascio illegale di singoli e interi album diversi mesi prima dell’effettiva presentazione al pubblico. Più che delle registrazioni casalinghe, forse i big dell’intrattenimento dovrebbero preoccuparsi dei pirati in sala di registrazione.

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