Android, 43 file provengono dal codice di Java (update)

Dal blog di Florian Mueller si apprende della scoperta di 43 file provenienti dagli archivi Android che sembrano essere prelevati direttamente dal codice Java
Dal blog di Florian Mueller si apprende della scoperta di 43 file provenienti dagli archivi Android che sembrano essere prelevati direttamente dal codice Java

Nuova benzina sul fuoco accende il caso “Oracle contro Google”. Il colosso di Mountain View, già al centro delle accuse di Oracle in merito all’utilizzo illegittimo di codice sorgente proveniente da Java, vede complicarsi ulteriormente la propria situazione. Tramite le pagine del proprio blog, Florian Mueller fa infatti sapere di aver scovato ben 43 file che hanno tutta l’aria di non essere farina del sacco Google all’interno dei sorgenti di Android.

Prelevati dai file di Java e privi di un’autorizzazione specifica da parte di Oracle per la loro fruizione e distribuzione, tali file risultano essere addirittura in numero superiore rispetto a quelli che l’azienda statunitense aveva contestato al gigante delle ricerche. La loro origine sembra essere piuttosto chiara, così come sembra essere chiaro il passo falso compiuto da Google. Tra questi file sei provengono dagli archivi del codice sorgente di Android 2.2 e 3.0, inseriti previo passaggio attraverso un decompilatore tra quelli che vanno a comporre l’intera architettura del sistema operativo per dispositivi mobile.

Tutto ciò che gli ingegneri Google si sarebbero limitati a fare sarebbe dunque il riadattamento del codice di Java, dal quale differirebbe esclusivamente per la licenza con la quale i file relativi ad Android vengono rilasciati dal gruppo di Mountain View. I contorni della questione delineano dunque uno scenario che mese dopo mese diventa sempre più ampio, con novità che emergono all’improvviso, certamente non accolti da parole di benvenuto in quel di Mountain View.

Quanto scoperto inizialmente da Oracle ha dunque tutta l’aria di essere solo la punta di un iceberg ben più grande, come lo definisce lo stesso Florian Mueller, che evidenzia come con ogni probabilità a seguito della sua scoperta inizieranno nuovi cicli di indagini che potranno tanto favorire ulteriormente la posizione di Oracle quando affossare quella di Google. La vicenda certamente non terminerà qui e nuovi capitoli saranno presto scritti, con ogni probabilità ambientati in una qualche aula di tribunale: dopo le accuse e le controaccuse, il caso è destinato ormai ad approdare di fronte ad una giuria.

Update
L’analisi di Ed Burnette per ZDNet giunge a conclusioni del tutto opposte. I file sotto accusa, infatti, sarebbero stati utilizzati internamente, senza rilascio alcuno, ed in parte sarebbero già stati anche rimossi. Secondo questo approfondimento, insomma, il problema non si pone e l’accusa di Florian Muller cade in un nulla di fatto: il fatto non sussiste.

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