Intel sfida il malware: mai più zero-day

Intel potrebbe avere in tasca una nuova soluzione contro il malware: una tecnologia hardware-based in grado di fermare gli attacchi zero-day.
Intel potrebbe avere in tasca una nuova soluzione contro il malware: una tecnologia hardware-based in grado di fermare gli attacchi zero-day.

Intel si appresta a presentare una nuova tecnologia con cui, promette il gruppo, il malware subirà una feroce battuta d’arresto. L’idea di fondo è quella per cui, basandosi su una soluzione hardware, Intel sarà in grado di fornire una protezione definitiva contro le minacce zero-day, il che cambierebbe completamente le regole del gioco dopo anni di rincorsa nel settore tra guardia e ladri.

Intel non elargisce dettagli, ma lo farà presumibilmente presto. Justin Rattner, chief technology officer Intel, ha spiegato infatti che entro l’anno la soluzione potrebbe essere pronta ed andrebbe a proteggere qualsiasi device (pc, smartphone, tablet o altro) con una difesa proattiva di impianto completamente nuovo. La differenza rispetto al passato è nel fatto che la protezione non è un qualcosa che vien ricavato dalla minaccia (distribuendo quindi file di aggiornamento che vanno a colpire in modo mirato il malware emerso), ma agisce preventivamente secondo modalità che l’azienda andrà ad enunciare nei prossimi giorni.

Quel che è chiaro è il fatto che l’operazione avverrà a livello hardware, mentre non è noto se sarà accompagnata o meno da una qualche componente software. Se la soluzione dovesse funzionare dimostrandosi affidabile, Intel scaverebbe un profondo solco rispetto alla concorrenza poiché andrebbe a portare sul mercato una soluzione del tutto unica e di sicura appetibilità.

Data l’assoluta mancanza di dettagli non è in questa fase possibile sapere neppure il grado di coinvolgimento in tale tecnologia dell’esperienza McAfee. Intel ne ha infatti comunicata l’acquisizione lo scorso agosto al suono di 7.68 miliardi di dollari, ma in realtà il gruppo era già al lavoro su questa soluzione da mesi. La logica vorrebbe un coinvolgimento diretto di McAfee in questo studio, ma al momento tutto tace: un annuncio scarno, all’interno di una semplice intervista, che apre però uno scenario del tutto innovativo rispetto al passato.

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