iPad 2, lo tsunami in Giappone non lo ferma

Il terremoto giapponese non ha ritardato iPad 2, così come precedentemente ipotizzato. A svelarlo è Gene Munster, analista di Piper Jaffray.
Il terremoto giapponese non ha ritardato iPad 2, così come precedentemente ipotizzato. A svelarlo è Gene Munster, analista di Piper Jaffray.

Qualche giorno fa è circolata un’indiscrezione sulla possibile causa della scarsità di iPad 2, il nuovo tablet targato Mela. Il terremoto Giapponese, infatti, avrebbe causato un ritardo di circa quattro settimane nelle spedizioni, perché circa componenti chiave del dispositivo sarebbero prodotti proprio in territorio nipponico.

Secondo l’attento Gene Munster, analista di Piper Jaffray e noto esperto Apple, lo tsunami giapponese avrebbe invece avuto effetti minimi sulla distribuzione di iPad 2, addirittura quantificabili come “molto modesti” o “irrisori”.

A quanto pare, le aziende partner di Cupertino sarebbero già tornate ai normali ritmi di produzione, nonostante il grave disastro ambientale che ha colpito la nazione asiatica. Fra queste vi sarebbero Toshiba per la produzione di memorie NAND, Elpida con le sue RAM dinamica, AKM per i giroscopi e Asahi Glass per il vetro di protezione del pannello touchscreen.

Nella peggiore delle ipotesi, Munster si dice convinto che i ritardi non supereranno le due settimane. L’attuale slittamento di oltre un mese per alcune nazioni, compresi gli Stati Uniti, deriverebbero perciò solamente dalla grande richiesta del pubblico, che avrebbe esaurito ogni stock disponibile.

In attesa di scoprire quale sarà il destino della fabbricazione di iPad 2, ci si può consolare con il suo arrivo in terra italica: il device, infatti, ha iniziato la sua conquista dello Stivale circa un ora fa.

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