Barack Obama a casa Facebook

Il presidente Obama fa visita a Palo Alto a casa Facebook. Il primo invito? Zuckerberg dovrebbe pagare più tasse.
Il presidente Obama fa visita a Palo Alto a casa Facebook. Il primo invito? Zuckerberg dovrebbe pagare più tasse.

È stato uno show all’altezza dei due protagonisti: il presidente USA Barack Obama e il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg. L’incontro tra il più giovane inquilino della Casa Bianca e il più giovane miliardario del mondo è stato trasmesso in streaming sul canale Live di Facebook (dove è ancora visibile), che ormai rappresenta un palinsesto in embrione dentro il quartier generale di Palo Alto.

Il Town hall (riunione municipale) del presidente si è tenuto per la prima volta nella sede di una compagnia del Web 2.0, invece che in un luogo pubblico, proprio a significare l’importanza che Obama riconosce alla Silicon Valley anche per dare impulso al mercato del lavoro e all’economia americana, come ha tenuto a rimarcare in un video di presentazione dell’evento su YouTube (sotto). Oltre al fatto che la sua prossima campagna elettorale è chiaramente orientata verso il social network.

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Discorso, il suo, che ha trovato un clima amichevole nel campus aziendale di Facebook, tendenzialmente vicino alle posizioni democratiche anche per quanto riguarda le ultime proposte di taglio delle spesa pubblica.

Ma Obama si è aggiudicato subito il primo applauso presentandosi così:

“Ciao ragazzi, mi chiamo Barack Obama e sono quello che è riuscito a far indossare a Mark giacca e cravatta.”

Il riferimento al vestiario del padrone di casa, Mark Zuckerberg, ha dato il pretesto anche per un siparietto nel quale Obama ha abbandonato la giacca e indossato una felpa con il logo FB, vero feticcio da quelle parti.

Poi però si è tornati a parlare di politica ed economia per oltre un’ora, con uno Zuckerberg sorprendentemente a suo agio su questi argomenti e moderatore della chat con chi in quel momento seguiva in diretta l’evento dal proprio PC.

L’argomento tasse ha permesso a Obama di solleticare Zuckerberg, sostenendo che quelli come lui potrebbero anche pagare più tasse senza problemi (la sua risposta è stata “ma a me va bene anche così”), in un contesto di riduzione del disavanzo dove bisogna evitare di “risolvere i problemi sulle spalle di persone che sono povere, impotenti, o persone che non hanno lobbisti o peso politico”.

Forse gli appassionati di temi tecnologici saranno rimasti delusi, perché l’incontro si è completamente concentrato sull’economia, ma la dimostrazione di capacità di dialogo serio, aperto, tra il più importante politico americano e un gruppo di giovani (basta dare un’occhiata anche ai messaggi istantanei nelle chat) è davvero lontano anni luce rispetto a certe manifestazioni imbarazzanti nel nostro paese.

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