AGCOM, entra in campo la politica

Antonio Di Pietro sposta sul piano politico la protesta contro l'AGCOM: l'IDV appoggia la protesta e si muove con interrogazioni parlamentari.
Antonio Di Pietro sposta sul piano politico la protesta contro l'AGCOM: l'IDV appoggia la protesta e si muove con interrogazioni parlamentari.

Antonio Di Pietro ha preso in mano la contestazione sollevata contro l’AGCOM. Quando mancano ormai pochi giorni alla possibile approvazione della discussa direttiva che ha scatenato la protesta del “Sito non raggiungibile“, la politica entra dunque in ballo alzando definitivamente i toni sulla questione.

Riassume Antonio Di Pietro sul proprio sito personale: «Zitta, zitta, senza dire niente a nessuno, l’Agcom si prepara a lanciare la prima offensiva in grande stile contro la libertà della Rete. Dal 6 luglio entrerà in vigore una delibera grazie alla quale, se un detentore di copyright denuncerà all’Agcom stessa un sito per violazione del diritto d’autore, l’Autorithy potrà chiedere al gestore la rimozione dei contenuti indicati entro 48 ore e, se ciò non avverrà, oscurare il sito senza bisogno di rivolgersi all’autorità giudiziaria».

L’on. Di Pietro elenca tre motivi specifici per cui l’opposizione alla direttiva va portata avanti con forza:

  • «non si può oscurare un sito o rimuovere d’autorità un contenuto senza che a deciderlo sia l’autorità giudiziaria»: togliere alla magistratura il potere di una sentenza significa bypassare uno dei ruoli cardine del potere, minando le basi stesse della struttura democratica del paese;
  • «la tabella fissata dall’Agcom nega di fatto il diritto alla difesa dei siti “incriminati”. Con un margine di due giorni, e cinque di contraddittorio prima dell’oscuramento, non c’è nemmeno il tempo di preparare le carte per sostenere le proprie ragioni che già ti ritrovi oscurato». Anche in questo caso il fatto stesso di togliere il diritto alla difesa significa forzare la presunzione di innocenza ed andare oltre verso processi decisionali non previsti dalle normative attuali;
  • «Decisioni di questa portata, nelle democrazie parlamentari, spettano al Parlamento, che invece non è stato neppure consultato. E comunque vanno concertate di comune accordo con le parti interessate». Il tentativo è quello di spostare in Parlamento il dibattito, prendendo così tempo e togliendo all’Authority il diritto ad una decisione che meriterebbe invece ben più sostanziosi approfondimenti.

L’on. Di Pietro chiede pertanto di aderire alla protesta in attesa che anche la politica possa fare qualcosa. L’Italia dei Valori da parte sua ha presentato una interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri ed ha inviato esplicita richiesta di chiarimenti al ministro Romani. Ma i meccanismi della politica sono lenti, mentre i tempi in ballo sono limitati: la protesta contro l’AGCOM avrà pertanto importanza strategica ed i prossimi giorni si preannunciano estremamente caldi.

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