Pioggia di rimborsi per Final Cut X Pro

Nonostante un bagaglio di novità di tutto rispetto – maggiore velocità, 64 bit, accelerazione video per l’elaborazione dei dati e un’interfaccia rinnovata – Final Cut X Pro ha portato anche tante lacune che hanno finito con lo scontentare parecchi utenti pro e semi-pro. E così, per ovviare alla pioggia di malcontento che inevitabilmente sta cadendo in queste ore a Cupertino, Apple ha iniziato a inviare rimborsi in deroga alla policy del Mac App Store.

Il problema è semplice: quest’ultima versione dell’applicazione professionale di video editing con la Mela non è piaciuta allo zoccolo duro dei clienti storici. Manca il supporto al secondo monitor, alla gestione multi camera e in generale restituisce l’impressione di essere una sorta di iMovie Pro. Rispondendo a David Pogue sul New York Times, i product manager responsabili di Final Cut Pro X hanno risposto di essere al corrente della situazione e che futuri aggiornamenti aggiungeranno presto ciò che manca, ma ciò – se da una parte suona rassicurante – dall’altra acuisce la sensazione di un prodotto ancora acerbo e non pronto per le masse.

Normalmente, tutti gli acquisti fatti sul Mac App Store sono considerati definitivi, ma questa volta sono stati fatti decine di strappi alla regola, e nel forum del supporto Apple, il thread dedicato è un profluvio di consigli su come ottenere un rimborso. A quanto pare, basta una mail di richiesta per ricevere una risposta affermativa:

“Capisco che non sei soddisfatto dell’app “Final Cut Pro” e posso comprendere se desideri un rimborso. Cosa che sono lieto di poter fare per te oggi. Entro sette giorni lavorativi ti saranno riaccreditati i 179.99£ sulla carta di credito utilizzata per l’acquisto. Ci teniamo a sottolineare che si tratta di una eccezione alla prassi, dato che i termini e le condizioni dell’iTunes Store stabiliscono che tutte le vendite sono definitive.”

Molti hanno avuto successo ma altri sono ancora in attesa di una risposta definitiva; di certo non era mai accaduto nella storia di Cupertino che un prodotto dedicato all’utenza profesdionale deludesse tante aspettative.

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