La bozza AGCOM nelle mani della Commissione UE

Corrado Calabrò rinvia a fine anno ogni ulteriore dibattito sul copyright online: la bozza approvata è stata inviata alla Commissione Europea.
Corrado Calabrò rinvia a fine anno ogni ulteriore dibattito sul copyright online: la bozza approvata è stata inviata alla Commissione Europea.

Parlando nel contesto della Commissione Trasporti e Comunicazioni del Senato, il presidente AGCOM, Corrado Calabrò, è tornato a difendere la bozza del provvedimento votato dall’authority per la tutela del copyright online. Con una nota ulteriore a precisazione dei tempi previsti per l’approvazione: non se ne farà nulla almeno fino al mese di novembre.

Secondo quanto comunicato alla Commissione, infatti, l’AGCOM ha ora intenzione di proseguire con la consultazione pubblica annunciata, per poi passare il testo alle autorità di Bruxelles affinché possano valutare la bozza prima ancora che la stessa sia approvata. L’intento è chiaro: forte di una approvazione da parte delle autorità europee (oltre che dal WIPO, altra autorità consultata in queste ore), l’authority metterebbe in fuorigioco ogni qualsivoglia contestazione ulteriore, potendo così proseguire senza troppi ostacoli sulla via dell’approvazione definitiva del provvedimento. La Commissione Europea ha 90 giorni di tempo per rispondere alla missiva dell’AGCOM, il che sposta probabilmente a fine anno ogni ulteriore votazione sul testo.

Calabrò ha definito l’ipotesi AGCOM come “ipergarantista”, tornando a sottolineare come l’autorità garante non intenda sostituirsi alla magistratura, ma soltanto agire in parallelo per facilitare la lotta alla pirateria. Tutto ciò, però, senza ostacolare la libera espressione, spauracchio che fin dalla prima ora ha lanciato un’ombra di dubbio sul testo in preparazione: «Sono esclusi infatti blog, siti aventi carattere informativo, di studio o ricerca, siti senza fini di lucro, siti che riproducano contenuti protetti da copyright parzialmente e senza conseguenze sul valore commerciale dell’opera».

Luca Nicotra, segretario dell’associazione Agorà Digitale, vede in queste parole un nuovo passo indietro da parte di una Authority prima frettolosa nel portare a compimento la votazione ed ora eccezionalmente cauta nel pesare le parole sul tema: «Un segnale positivo perché dimostra come il confronto di Agcom con una mobilitazione che ha coinvolto numerose associazioni, partiti, organizzazioni ed esperti del settore stia pian piano erodendo le certezze e la volontà di chiudere con rapidità che l’Autorità stessa aveva espresso solo poche settimane fa».

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