Apple costretta a far luce sulle vendite di iPad?

Nell’ormai prolungata diatriba legale, che dallo scorso aprile vede Apple e Samsung fronteggiarsi a suon di reciproche accuse, è finora l’azienda di Cupertino ad aver messo a segno i colpi più importanti. Di recente la società californiana ha addirittura chiesto e ottenuto che il nuovo Galaxy Tab 7.7 sparisse completamente dai padiglioni dell’IFA 2011 di Berlino. Sul fronte australiano il blocco alla commercializzazione dei dispositivi Samsung potrebbe però non essere così semplice, come rivelano le ultime informazioni riportate da AppleInsider.

Il giudice federale Annabelle Bennett ha infatti chiesto ad Apple di rendere noto il volume di vendite del tablet iPad, in modo da verificare se realmente l’ingresso sul mercato dei prodotti Galaxy Tab abbia influito negativamente sul business di Cupertino. In sintesi, per procedere nella causa che vede Samsung accusata della violazione di alcuni brevetti riguardanti design e funzionalità del tablet, è prima necessario stabilire se questo abbia causato un effettivo danno economico.

Dimostrarlo potrebbe non essere affatto semplice per Apple, che nell’ultimo periodo ha continuato a mantenere ben salda la propria leadership nel settore, arrivando addirittura ad incrementare in modo considerevole il numero di unità vendute. Per soddisfare la richiesta del giudice, l’azienda dovrà dunque dimostrare che in assenza di un concorrente come la linea Galaxy Tab avrebbe potuto raggiungere cifre ancor più elevate.

La vicenda sembra dunque tutt’altro che prossima a una chiusura, con le due parti impegnate quasi quotidianamente nello studiare mosse finalizzate a portare la ragione dalla propria parte. Nonostante le differenze tra le due tipologie di dispositivi siano sotto gli occhi di tutti (il sistema operativo equipaggiato in primis), i legali dei due schieramenti continuano a puntare il dito contro la parte opposta, arrivando talvolta a concepire accuse dai risvolti quantomeno fantasiosi, come nel caso del presunto plagio di Apple ai danni di un device ritratto nel 1968 nella pellicola “2001: Odissea nello Spazio” di Stanley Kubrick.

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