Il Libro di Isaia va online grazie a Google

Google, in collaborazione con il Museo Nazionale d'Israele, ha reso disponibili online 5 opere provenienti dai rotoli del Mar Morto.
Google, in collaborazione con il Museo Nazionale d'Israele, ha reso disponibili online 5 opere provenienti dai rotoli del Mar Morto.

Rinvenuti all’incirca sessanta anni fa, i Manoscritti del Mar Morto rappresentano una delle più importanti testimonianze scritte delle popolazioni a cavallo dell’anno zero. La loro datazione risale con buona prossimità al primo secolo a.C. ed il primo secolo d.C. e trattano principalmente argomenti religiosi. A distanza di oltre due millenni dalla stesura, i rotoli del Mar Morto (ritrovati casualmente nel 1947 al fondo di una grotta in Cisgiordania) sono dunque pronti ad affrontare i progressi tecnologici: da ieri sono infatti consultabili online 5 opere provenienti proprio dai manoscritti ritrovati negli anni ’50, in versioni digitale ed accessibili pubblicamente.

Frutto della collaborazione tra Google ed il Museo Nazionale d’Israele, la pubblicazione dei 5 rotoli rappresenta un importante passo in avanti verso la digitalizzazione dei testi antichi. Attraverso il monitor del proprio computer sarà dunque possibile compiere un salto nel passato di oltre 2000 anni, viaggiando nel tempo per ammirare opere di indiscussa importanza: in un click sarà poi possibile effettuare operazioni di ingrandimento e rimpicciolimento delle immagini mostrate a schermo, mentre con un altro ancora si potrà ottenere una traduzione del passo evidenziato in lingua inglese.

Tra i cinque rotoli portati online dal colosso delle ricerche figura anche il Libro di Isaia, testo redatto nel V secolo a.C. e caro ai fedeli sia della religione cristiana che di quella ebraica. Mentre le scansioni effettuate dal team che ha curato la pubblicazione digitale dei libri sarà disponibile agli occhi di tutti tramite un’apposita pagina web, le rispettive edizioni originali rimangono custodite negli archivi del museo, con stringenti misure di protezione che ne garantiscono la sicurezza.

Yossi Matias, responsabile del team R&D di Google in Israele, ha definito questa come «una grossa opportunità culturale», la quale permetterà di fatto di avere a disposizione online testi di valore inestimabile. Un’opportunità che rappresenta poi un nuovo esempio di come le tecnologie moderne possano risultare profondamente utili anche quando si parla di materiale risalente a decine di secoli fa, permettendo ad ogni internauta di avere a disposizione una sorta di biblioteca digitale potenzialmente infinita, contenente sia i testi più recenti sia quelli che la storia ha lasciato in eredità.

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