Amazon ferma il ponte tra cloud e iPhone

Amazon ha chiesto la rimozione dall'App Store di una applicazione che riproduce la musica dal cloud del gruppo: mancano le licenze necessarie.
Amazon ha chiesto la rimozione dall'App Store di una applicazione che riproduce la musica dal cloud del gruppo: mancano le licenze necessarie.

Si chiamava aMusic e rappresentava l’applicazione che, distribuita tramite App Store, consentiva l’ascolto su iPhone della musica archiviata sulla cloud firmata Amazon. aMusic, però, non è al momento più raggiungibile e sulle cause della rimozione v’è stata relativa confusione.

L’applicazione risulta essere stata sviluppata dalla Interactive Innovative Solutions (IIS) e poteva risultare di sicuro interesse per tutti coloro i quali intendono piegare al cloud la propria fruizione di musica in mobilità. Improvvisamente, però, l’applicazione è scomparsa. I primi teoremi indicavano la causa del problema in uno scontro legale con le major, lasciando ipotizzare pertanto un problema di copyright a monte del tutto.

La motivazione è sì nel copyright, ma al momento non si tratta ancora di un problema legale. In una fase successiva, infatti, è lo stesso sviluppatore dell’applicazione, James Clancey, a girare la responsabilità della cancellazione ad Amazon, la quale avrebbe richiesto di rimuovere l’app spiegando di non essere in possesso delle licenze necessarie per l’uso dei brani musicali nel senso inteso da aMusic.

Rimane online gMusic (omologa applicazione basata sulla cloud Google, per la quale viene però continuamente rinviata l’approvazione di un update), mentre scompare aMusic: prima di rendere la musica realmente cloud occorre trovare il pieno accordo con le major e per questo motivo Amazon ha preferito scendere in campo con fare preventivo, anticipando ogni qualsivoglia scontro e fermando pertanto chi aveva fatto leva sul cloud del gruppo per portare agli utenti quel che le licenze ancora non consentono.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti