Arriva l'iPhone brasiliano

Emergono le prime immagini degli iPhone prodotti in Brasile. Ecco i dettagli della loro produzione.
Emergono le prime immagini degli iPhone prodotti in Brasile. Ecco i dettagli della loro produzione.

Non tutti forse sapranno come, da qualche tempo, Cupertino abbia affiancato alla tradizionale produzione cinese anche alcuni impianti in Brasile. A quanto pare, i primi dispositivi prodotti nella patria del Carnevale sono pronti a essere commercializzati nella nazione, oltre che in Nord America, così come dimostra uno scatto rubato apparso in Rete.

La fotografia in questione immortala il retro di un iPhone 4 da 8GB, dove capeggia l’inequivocabile scritta “Designed by Apple in California. Industria Brasileira”. Il dispositivo, inoltre, mostra chiaramente il logo di Anatel, l’agenzia delle telecomunicazioni locale.

Tutti i device prodotti in Brasile saranno identificati da un numero di serie comprendente la sigla “BR” e pare che il quantitativo di iPhone 4 e iPhone 4S prodotto sarà decisamente importante, considerato come Apple abbia investito ben 12 miliardi di dollari in questa nuova location di fabbricazione. Poche, tuttavia, le differenze con il comparto cinese: a gestire il tutto è sempre Foxconn, la società partner di Cupertino in Asia già da diversi anni.

L’investimento brasiliano, a quanto riportato dagli economisti, sarà irrinunciabile sia per Apple che per la nazione. A quanto pare, Apple si sarebbe formalmente impegnata con il governo nel realizzare strutture di produzione fortemente qualificate e qualificanti, dove il benessere dell’operaio sarà il primo obiettivo da perseguire. Un fatto, questo, che di certo non ha coinvolto le aziende cinesi, dove negli ultimi anni sono emersi scandali per troppi suicidi fra i lavoratori e per l’accusa di un inquinamento deliberato dall’ambiente. L’accordo governativo, tuttavia, ha anche rischiato di finire nel nulla: Cupertino e le autorità locali, infatti, non hanno ancora trovato una sinergia in tema di tassazione. In particolare, i dispositivi targati Mela rischiano di bypassare le imposte locali, per poi tornare sugli scaffali autoctoni con un prezzo addirittura doppio rispetto a quello retail. Un’evenienza che la politica vorrebbe evitare, considerato come i prodotti Apple sono visti di buon occhio per il rilancio dell’economia e come la loro domanda sia aumentata del 118% nell’ultimo anno.

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