Napster muore, ma i gatti hanno sette vite

La prima vita di Napster era nel mondo del file sharing. La seconda vita di Napster è stata un fallimento. La terza vita di Napster inizia come redirect.
La prima vita di Napster era nel mondo del file sharing. La seconda vita di Napster è stata un fallimento. La terza vita di Napster inizia come redirect.

Napster muore, di nuovo. Muore per la seconda volta, spegnendosi per un po’ ma con la sottesa promessa di tornare il prima possibile sotto nuova veste. Muore, ma è solo la seconda volta: ed i gatti hanno sette vite.

Napster nasce nel 1999 come il primo grande nome della ribellione del peer-to-peer. Simbolo vero e proprio della condivisione dei file online, Napster è diventato però anche immediatamente vittima sacrificale sull’altare dell’anti-pirateria, obiettivo unico e facile delle major decise a fermare il fenomeno sul nascere. Non fu peraltro difficile fermare Napster, poiché nonostante la grande popolarità si riuscì a frenarne le attività tramite l’azione legale della RIAA. Chi venne dopo poteva sedere sulle spalle del gigante che ha aperto al pubblico il mondo del file sharing: da Kazaa a eMule, fino alle più moderne iterazioni, per un movimento che però è con l’idea di Shawn Fanning che ha preso il via.

Dopo la prima avventura “ribelle”, Napster è diventato un gattino addomesticato e nella sua seconda vita ha tentato di diventare un grande nome della distribuzione musicale legale. Per proporsi in alternativa ad iTunes, il tentativo è stato quello di offrire una soluzione a pagamento, così che ognuno potesse scaricare tutto quanto desiderato a fronte di un pagamento mensile che perpetrasse il diritto alla fruizione dei file acquisiti. Ma il modello non si è rivelato vincente.

La terza vita di Napster inizia ora sotto il tetto di Rhapsody, il nuovo grande nome della musica online. Le attività sono state rilevate da tempo (era in precedenza una proprietà Best Buy, come peraltro ancora indicato in queste ore sulla homepage ufficiale), da poche ore l’affare è stato chiuso ed ai residui clienti Napster è già arrivata la scontistica proposta per passare al nuovo servizio. Il dominio Napster.com, un vero e proprio cimelio della storia della Rete, rimanderà temporaneamente al sito Rhapsody. In futuro, però, il brand potrebbe avere un nuovo utilizzo, altrimenti non si spiegherebbe l’operazione di acquisto voluta e conseguita da Rhapsody.

Il gattino Napster torna quindi in casa, ma dovrà ripartire da zero: inizia la sua terza vita, ma ancora deve imparare a miagolare prima di tornare a far le fusa alle major.

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