Smart TV alla conquista del mercato, ma in Italia...

Le Smart TV saranno secondo molti le TV del 2012, ma il mercato italiano non è ancora pronto per tale innovazione.
Le Smart TV saranno secondo molti le TV del 2012, ma il mercato italiano non è ancora pronto per tale innovazione.

Il CES 2012 ha confermato inequivocabilmente che il futuro della televisione è Internet, o almeno è questa la piattaforma che affiancherà satellite, digitale terrestre e cavo nella distribuzione dei contenuti multimediali, aprendo la via alle interpretazioni di quanti, addetti ai lavori e attenti osservatori, vede nel 2012 come l’anno del vero e proprio boom della Smart TV, al punto che c’è già chi pensa di legiferare sul settore.

Olimpiadi di Londra 2012 ed Europei di calcio in Polonia e Ucraina saranno, secondo molti, il traino fondamentale per una diffusione capillare di televisori in grado di connettersi a Internet, mentre l’arrivo previsto anche per l’Europa di servizi come Netflix, in grado di offrire contenuti di grande interesse in modalità on-demand a prezzi concorrenziali rappresenteranno uno stimolo molto forte per avvicinare il grande pubblico a una modalità di fruizione televisiva finora restata praticamente inesplorata.

A ciò si aggiungerà la sinergia più che stretta con i social network come Facebook e Twitter, con le Smart TV che daranno la possibilità di postare commenti e opinioni in tempo reale mentre si sta vedendo un programma televisivo, aprendo la via a una visione condivisa con i propri amici non fisicamente vicini come mai sarebbe stato possibile anche solo immaginare fino a qualche anno fa.

I vari produttori stanno collaborando con i fornitori di contenuti e con le emittenti televisive tradizionali per fornire funzionalità nuove, per favorire forme di TV interattiva e rendere più completa l’esperienza di visione, ma in mezzo tutto questo entusiasmo è bene chiedersi quanto verrà recepito realmente dal pubblico, soprattutto da quello italiano, storicamente legato a un tipo di fruizione connessa con la televisione analogica prima e digitale terrestre poi, ma di fatto poco aperta alle innovazioni e alle potenzialità offerte dalle altre piattaforme, compresa la TV via cavo che qui, al contrario di USA, Germania e altri paesi, è da sempre inesistente se non per rare eccezioni limitate in passato ad alcune zone.

C’è da chiedersi infatti se, al di là delle roboanti premesse di comunicati stampa e pubblicità, il mercato italiano sia davvero pronto per sfruttare appieno le Smart TV, per aprirsi all’on-demand (a tal proposito la Rai lancerà prossimamente il suo servizio Rai Replay tramite applicazione MHP per tutti gli apparecchi connessi a Internet) e per staccarsi da un tipo di televisione diffusa unicamente via antenna terrestre, il tutto da conciliare con la necessità di avere una connessione ADSL in grado di supportare con sufficiente stabilità lo streaming audio video.

Lo sbarco in forze della Smart TV in Italia potrebbe anche essere alle porte quindi, ma prima di poter parlare di rivoluzione c’è ancora tanto da fare, sperando che il mercato italiano non perda il treno dell’innovazione anche in questo settore, perché recuperare, in caso, potrebbe non essere così semplice.

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