Smartphone mentre si guida? Peggio dell'alcol

Una ricerca rivela che l'uso dello smartphone in auto è più pericoloso che guidare sotto l'influenza di alcolici o cannabis.
Una ricerca rivela che l'uso dello smartphone in auto è più pericoloso che guidare sotto l'influenza di alcolici o cannabis.

Utilizzare uno smartphone mentre si guida è terribilmente pericoloso: paradossalmente sarebbe meno irresponsabile bersi un cicchetto o fumare cannabis. Uno studio inglese condotto dall’IAM (Institute of Advanced Motorists) in collaborazione con il Transport Reseach Laboratory ha utilizzato uno speciale simulatore di guida col quale ha rilevato i ritardi di risposta dovuti a questo device e alle varie applicazioni in esso contenute.

Rispondere a una email, inviare un tweet, controllare Facebook: sono queste attività che richiedono ciascuna un consumo di energie mentali, un certo tasso di attenzione e l’uso dedicato di parte dei sensi. Per lo stesso principio secondo il quale non sono l’ideale per il profitto scolastico, anche nella guida di un’automobile le performance peggiorano. Pochi però sanno di quanto e pochi, soprattutto, hanno idea della pericolosità relativa.

Lo studio di Basacik, Reed e Robbins ha mostrato tempi di reazione a eventi stradali più lenti del 37,5% quando si inviano messaggi su Facebook, due decimi in più dell’invio di sms; la percentuale scende – ma resta notevole – con la semplice conversazione (26,5%). Per intenderci, l’alcol e la cannabis rallentano le nostre percezioni rispettivamente del 21 e del 12%.

«I conducenti nella nostra auto virtuale passavano più tempo a controllare lo smartphone che a guardare la strada. Questo li rendeva quasi ciechi rispetto ai rischi possibili e ottenebrati nella capacità di valutare la situazione del traffico. Anche quando i rischi sono stati rilevati, la capacità del conducente di reagire era molto rallentata. […] Tutti i guidatori dovrebbero conoscere il rischio reale della guida quando si usa uno smartphone. Anche coloro che hanno sempre resistito dal rispondere alle chiamate, potrebbero non resistere alla tentazione di controllare una mappa satellitare, controllare un messaggio, leggere sul Web gli aggiornamenti sul traffico. Sarà necessario educare i conducenti a comportamenti più salutari e ridurre così il rischio e gli incidenti.»

Questi risultati interessano una popolazione, in Inghilterra, di circa tre milioni e mezzo di persone, cioè il numero di automobilisti che nei recenti sondaggi (ce n’è uno anche in fondo allo studio, linkato: se conoscete bene l’inglese, può essere un ottimo test di autovalutazione) hanno ammesso di usare lo smartphone mentre guidano. Numeri che certamente non saranno lontani da quelli italiani, paese dove questi strumenti sono sempre più diffusi e apprezzati. Dunque, che fare?

La soluzione proposta dalla ricerca è quella di mettere attorno a un tavolo il ministero dei trasporti e i produttori di smartphone e software ed anche i social network, per promuovere una campagna di sensibilizzazione e magari trovare anche nuove tecnologie che possano aggirare i rischi e migliorare la sicurezza. Il problema principale di questi strumenti, d’altra parte, è la tecnologia più in voga e recente del momento, il touchscreen. Soltanto uno sviluppo molto avanzato del riconoscimento vocale potrebbe, almeno teoricamente, diminuire il rischio correlato e restituire al volante la piena attenzione del guidatore.

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