Il Governo agli italiani: segnalateci gli sprechi

Il Governo fa appello agli italiani: si utilizzi il Web per segnalare gli sprechi che possano essere tagliati durante la spending review in corso.
Il Governo fa appello agli italiani: si utilizzi il Web per segnalare gli sprechi che possano essere tagliati durante la spending review in corso.

Il Governo fa appello direttamente al popolo italiano per meglio completare la propria azione di “spending review”: i cittadini si rendano utili nel segnalare gli sprechi che intravedono e suggeriscano all’esecutivo quali possano essere i tagli più efficaci da effettuare per ridurre la spesa pubblica.

La novità principale, però, sta soprattutto nel canale utilizzato per il dialogo che il Governo intende aprire con i cittadini: il Web.

L’appello giunge direttamente da un comunicato apparso sul sito ufficiale Governo.it: «Con la spending review il Governo è intervenuto analizzando le voci di spesa delle pubbliche amministrazioni, per evitare inefficienze, eliminare sprechi e ottenere risorse da destinare allo sviluppo e alla crescita. La razionalizzazione e il contenimento dei costi sono infatti fondamentali per garantire, da un lato il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica, dall’altro l’ammodernamento dello Stato e il rilancio il circuito economico. […] Tutti i cittadini, attraverso il modulo “Esprimi la tua opinione”, hanno la possibilità di dare suggerimenti, segnalare uno spreco, aiutando i tecnici a completare il lavoro di analisi e ricerca delle spese futili».

Questo è pertanto il link da seguire per chi intende collaborare con il Governo, accedendo così ad un modulo online da compilare nelle sue varie componenti:

Il modulo chiede anzitutto i dati personali del proponente (considerati obbligatori, dunque con la prerogativa di un firmatario a monte della segnalazione) e mette a disposizione due campi ulteriori ove formalizzare la proposta. L’iniziativa è volta a razionalizzare le spese, «evitare inefficienze, eliminare sprechi e ottenere risorse da destinare alla crescita». Inutile però puntare il dito contro il palazzo utilizzando il modulo per scagliare la propria frustrazione contro i mali della politica: i progetti di taglio tenuti in considerazione saranno quelli relativi alla pubblica amministrazione ed al modo di gestire le risorse della collettività.

Per la politica italiana il fatto che un Governo si rivolga ai cittadini per coinvolgerli costruttivamente nei lavori amministrativi è una novità quasi assoluta, e il fatto che il Web sia proposto come canale privilegiato per il dialogo è un ulteriore elemento che impreziosisce l’idea. Troppo poco per poter parlare di una democrazia che si apre ai cittadini? Critiche a parte, starà ora ai cittadini approfittare dell’opportunità e dimostrare quanto il crowdsourcing possa essere una risorsa preziosa a cui attingere con maggior apertura e disponibilità.

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