L'Europa contro chi abbassa l'IVA agli ebook

La Commissione Europea ha multato Francia e Lussemburgo per aver abbassato l'Iva agli ebook. Il vecchio continente non trova un accordo.
La Commissione Europea ha multato Francia e Lussemburgo per aver abbassato l'Iva agli ebook. Il vecchio continente non trova un accordo.

Hanno provato a forzare e sono incappati in una infrazione europea: Francia e Lussemburgo avevano abbassato l’imposta sugli ebook equiparandola (all’incirca) a quella dei libri cartacei, ma questo, nel vecchio continente che ancora non ha deciso cosa fare in merito, è illecito. Per il momento in Europa i libri hanno un valore culturale soltanto se sono fisici e godono di una imposta ridotta (in Italia il 4%) rispetto a quella dei libri elettronici. Ma quanto durerà?

La questione è nota: il mercato degli ebook è in grande espansione, ma i diversi interessi di editori, distributori, nuovi soggetti come Amazon e Apple, stanno cozzando dentro un’area, dal punto di commerciale, che fatica a mantenere il passo. Le norme comunitarie privilegiano un trattamento di forte disparità fiscale tra le due versioni, ma quando Francia e Lussemburgo si sono accorte di avere sul loro suolo le basi operative di Amazon hanno abbassato l’Iva rispettivamente dal 19 al 7% e al 3%.

Il commento europeo alla notifica di infrazione non potrebbe essere più chiaro:

Questa situazione sta creando gravi distorsioni della concorrenza che sono dannose per gli operatori economici negli altri 25 Stati membri, dal momento che i libri digitali possono essere facilmente acquistati in uno Stato diverso da quello in cui risiede il consumatore […] Gli attori locali nel mercato del libro elettronico si sono lamentati che alcuni degli operatori dominanti in questo mercato hanno riorganizzato i loro canali di distribuzione in modo tale da beneficiare di tali aliquote ridotte, che ha apparentemente hanno avuto un effetto grave sulla vendita di libri (sia digitali che tradizionali) negli altri Stati membri nel primo trimestre del 2012.

L’Europa sa molto bene che un libro è un libro e che l’equiparazione dell’Iva è un passaggio inevitabile – tanto che è in programma di legiferare entro la fine del 2013 – ma nessun paese può andare avanti da solo. Questo ne farebbe un fuorilegge. Situazione resa ancora più complicata dall’interesse per il caso del cartello degli ebook che ha coinvolto anche editori europei e che certamente non aiuta ad avere una visione senza preconcetti da parte di Bruxelles.

L’obiettivo comune è quello di creare un mercato unico del libro sotto l’egida delle norme comunitarie con uguale trattamento fiscale, ma è facile immaginare gli ostacoli dei diversi portatori di interesse verso questo traguardo: dalle spinte più innovative dei nuovi soggetti online, a quelle conservative di editori ed autori maggiormente legati alle vecchie regole. Fino alle legislazioni degli stati membri e alla loro fiscalità, dove in questo momento ognuno fa per sé.

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